DI THOMAS BERNHARD
TRADUZIONE ANNA RUCHAT
DRAMMATURGIA FABRIZIO SINISI
REGIA FEDERICO TIEZZI
CON SANDRO LOMBARDI, MARTINO D’AMICO, ALESSANDRO BURZOTTA
SCENE E COSTUMI GREGORIO ZURLA
LUCI GIANNI POLLINI
REGISTA ASSISTENTE GIOVANNI SCANDELLA
PRODUZIONE COMPAGNIA LOMBARDI-TIEZZI, ASSOCIAZIONE TEATRALE PISTOIESE CENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE
PALAZZO REALE – CORTILE DELLE CARROZZE
22, 23 LUGLIO ORE 21.00
DURATA 1H+20MIN
PRIMA ASSOLUTA
Nella Sala Bordone della Pinacoteca di Vienna, un uomo si siede e guarda un famoso quadro di Tintoretto. Scopriremo che compie questo rito, ogni due giorni, da più di trent’anni. Un secondo uomo, più giovane, rimane in piedi sulla soglia della sala vicina, e osserva il primo uomo che guarda il quadro. Un terzo uomo — uno dei custodi della Pinacoteca — osserva entrambi.
È questo il diagramma del romanzo Antichi Maestri, qui trasformato da Fabrizio Sinisi e Federico Tiezzi (già pluripremiato per il bernhardiano L’apparenza inganna) in un vero e proprio studio teatrale sulla funzione dell’arte, i limiti della bellezza, la nevrosi della modernità, l’angoscia della solitudine.
Opera conclusiva di un’ideale “trilogia delle arti”, Antichi Maestri è un romanzo del 1985 dedicato all’arte figurativa, preceduto da Il soccombente (1983), dedicato alla musica, e da A colpi d’ascia (1984), incentrato sull’arte drammatica. Il libro fin dalla sua prima edizione riporta il sottotitolo, non trascurabile, di Commedia. Bernhard, difatti, innesca un feroce divertissement verso quello che lo scrittore austriaco considera simbolo dell’ipocrisia per eccellenza: l’essere umano.