Serena Sinigaglia, con l’aiuto di Edoardo Erba e di Giada Ulivi, sceglie uno scenario molto simpatico per la riproduzione singolare delle Allegre comari di Windsor, la commedia shakespeariana che narra le vicende di due donne Inglesi e della loro cerchia di amici, alle prese con pettegolezzi, travestimenti e tradimenti.
La prima impressione che si ha vedendo l’allestimento di Federica Pellati, è quella di una piazza dove si riunivano anni fa le lavandaie per stendere i loro indumenti, con tanto di cesto con i panni da lavare, pizzi e merletti.
Ciò perché la regista stravolge l’opera, la inverte e sceglie di mostrare esclusivamente il lato femminile: ecco così che ci ritroviamo di fronte soltanto cinque personaggi: Comare Page interpretata da Annagaia Marchioro, Comare Ford interpretata da Virginia Zini, Anne Page interpretata Mila Boeri e Quickly interpretata da Chiara Stoppa. Termina il quintetto Giulia Bertasi nel ruolo del fisarmonicista che, come afferma la Senigallia, assume “un ruolo en travesti come vuole la tradizione shakespeariana, ma al contrario!”, poiché, appunto, nel lavoro shakespeariano a travestirsi sono esclusivamente gli uomini.
In un turbine di racconti le cinque protagoniste si destreggiano interpretando anche i ruoli maschili, attraverso scenette e gag in cui vediamo anche una riproduzione comica di un amplesso. In particolare, infatti, la Stoppa è anche Falstaff, il personaggio maschile oggetto del contendere delle due Comari. Un singolare e divertente episodio è quello in cui le due donne, offese dal corteggiamento dell’uomo che fa ad entrambe, lo (la) riempiono di secchiate d’acqua.
La scelta musicale di Federica Falasconi è davvero notevole in quanto la Bertasi con la fisarmonica, scandisce magnificamente tutti i momenti della rappresentazione, tranne nel finale quando la musica diventa un canto melodioso perché, come in un rito, le protagoniste bruciano le lettere di Falstaff che, purtroppo, non interessa più, in quanto la regista decide di farlo morire.
La bravura di queste cinque attrici è ciò che emerge da questa rappresentazione a tratti molto piacevole. La fa da padrona il colore bianco, allestimento di tutti i costumi, opera di Katarina Vukcevic, quasi a voler evidenziare la purezza e l’ingenuità del genere femminile rispetto a quello maschile.
Monica Todino