Continuano gli spettacoli gratuiti in piazza del Napoli Teatro Festival. Questa volta il luogo è piazza del Gesù e la protagonista dell’evento è l’antico ballo popolare della “Tammurriata”.
La “Tammurriata” è un antico ballo popolare che secondo alcuni studiosi veniva usato anche durante i riti sacri nel Sud Italia nel periodo greco romano. Il nome trae origine dallo strumento principale che viene usato, il tamburo (fatto con telaio circolare, tipo un setaccio di farina, coperto di pelle di animale, di regola di capra o pecora, al quale telaio sono poi fissati dei dischetti di latta detti “cicere” o “cimbale” ricavati dai barattoli usati per le conserve). Il ballo prevede anche un forte movimento di braccia e il ritmo del ballo è proprio scandito dalle “castagnette” (costituita da due parti, in legno sagomato, legate da un pezzo di cordone che permette di far uscire il suono aprendole e chiudendole con le mani). Il ballo prevede inoltre anche altri strumenti tipici della tradizione napoletana (come il “Putipù”, “Triccheballacche”, “Scetavajasse” ed altri ancora).
Tutta questa atmosfera antica ha trasformato piazza del Gesù in una piazza senza tempo. La piazza era piena di turisti e napoletani che oltre ad assistere allo spettacolo si metteva anche a ballare. Tutto questo è stato reso grazie alla progettazione ed alla regia di Gennaro Cimmino con le coreografie di Cosimo Alberti, i cantanti (Marcello Colasurdo, Biagio di Prisco, Annarella, Dario Mogavero, Pietro Mauriello), i musicisti (Peppino Di Febbraio, Mario Menna, Sabatino Esposito, Tony Saggese, Melania Di Febbraio) e i ballerini (Chiara Alborino, Emanuele Amoroso, Maria Rosaria Caracciolo, Martina Caruso, Ginevra Cecere, Valeria D’Agostino, Valeria D’Antonio, Alessia Di Maio, Nello Giglio, Mariangela Giombini, Olimpia Graziosi, Nicolas Grimaldi Capitello, Leopoldo Guadagno, Rossella Iavarone, Antonio Nicastro, Christian Pellino, Domenico Piscopo, Ilaria Punzo, Francesco Russo, RosaVardaro, MartinaVitale, RoberaZavino e con gli allievi del Liceo Coreutico Suor Orsola Benincasa, Centro Coreografico Körper, Art Garage, MariannaMoccia,ViolaRusso).
Straordinari sono stati i balli fatti da alcune ballerine appese a delle corde che scendevano dal palazzo del Genovesi e si calavano dal tetto del palazzo sino a scendere in piazza e continuare a ballare. Tale scena ricordava molto i famosi “voli dell’angelo” che si tengono durante alcune feste religiose dove una bambina vestita d’angelo viene calata dall’alto appesa a delle corde. E non a caso la religiosità si unisce a tali balli: ci sono stati dei riferimenti ai “battenti” della Madonna dell’Arco con i loro balli di invocazione alla Vergine Maria. Ma poi la sacralità va oltre i tempi del cristianesimo attraverso i maestri di cerimonia Bruno Buonincontri, Ciro Cascina (appartenenti all’associazione degli antichi femminielli di Napoli). Quest’ultimo ha iniziato lo spettacolo lanciando sul pubblico sale come gesto antico apotropaico ed era vestito con un abito tipico delle sacerdotesse della dea Cibele, venerata a MonteVergine di Avellino prima ancora che ci fosse la devozione cristiana alla Madonna.
Lo spettacolo essendo popolare non poteva essere fatto sul palco ma fra la gente. E proprio per questo alla fine i ballerini hanno invitato tutto il pubblico a ballare con loro e la piazza si trasforma in discoteca a cielo aperto, coinvolgendo giovani e anziani, ma con musiche della nostra immortale antica tradizione musicale.
Ancora una volta il NTF rende magica l’arte teatrale trasformando la città in uno spettacolo di bellezza senza fine.
di Enrico Morabito