da “La Tempesta” di William Shakespeare
regia Carlo Presotto
Paese: Italia | Lingue: italiano
Real Albergo dei Poveri21-22/06/2008 e 24-25-26-27-28-29/06/2008

progetto del Napoli Teatro Festival Italia
produzione Napoli Teatro Festival Italia
in coproduzione con La Piccionaia – I Carrara
in collaborazione con I Teatrini, Accademia Perduta Romagna Teatri, Viva Opera Circus, Teatro del Piccione, Ca’ Luogo d’Arte, Fondazione TRG Onlus – Allievi Piccola Accademia del Teatro Ragazzi, La Baracca – Testoni ragazzi, Teatro degli Accettella

Lo spettacolo si articola secondo una formula inedita di creazione collettiva, in cui alcuni artisti e teatri di diversa provenienza, accomunati dall’attenzione verso il mondo dei bambini e dei ragazzi, dedicano a The Tempest di Shakespeare una serie di visioni e racconti, a cura di Carlo Presotto e Titino Carrara. Il testo di Shakespeare, narra degli intrighi intessuti da Prospero – duca di Milano spodestato dal fratello ed esiliato su un’isola abitata da strane creature – per riconquistare il suo regno: esperto di saperi occulti e capace di comandare gli spiriti dell’isola, Prospero, scatenando la tempesta che dà il titolo al dramma, fa naufragare la nave del Re di Napoli, per cercare di far innamorare il Principe di sua figlia Miranda.
La storia incantata e dalle trame molteplici ideata da Shakespeare diventa una sorta di «isola che non c’è» che gli spettatori possono esplorare: «in una realtà in cui la scomparsa dei riti di transizione lascia spesso le persone da sole di fronte ai momenti fondamentali dell’esistenza, il ruolo del teatro può diventare quello di rievocare i grandi racconti che aiutano a crescere».
«Si sono barattate storie, domande, immagini. Si è giocato a rivivere i personaggi attraverso il gioco teatrale. (…)
Da questi baratti si sono distillati alcuni nuclei narrativi che ruotano tutti intorno al confronto tra adulti e giovani, sul confine tagliente e invisibile tra le generazioni: Prospero e gli spiriti “bambini”, Prospero e il giovane informe e ribelle Calibano, Prospero che conduce Miranda fuori dal giardino incantato con il racconto della sua storia, Prospero che mette alla prova Ferdinando.
Da questo lavoro nasce la moltiplicazione dei volti di Prospero, che si comporranno in uno solo al termine del percorso, con la reintegrazione dei giovani nella società al termine delle loro prove di passaggio, con il ritorno degli spettatori alla vita reale al termine dello spettacolo…
Perchè “Sì, si procede. E il tempo pure procede – finché si scorge di fronte a sé una linea d’ombra, che ci avverte che bisogna lasciare alle spalle anche la regione della prima gioventù”». (dalle Note di regia di Carlo Presotto)