UN PROGETTO DI COLORI PROIBITI APS
AUTORE E REGISTA STEFANO NAPOLI
ATTORI PAOLO BIELLI, FRANCESCA BORROMEO, ALESSANDRO BRAVO, PAOLO DI CAPRIO, SIMONA PALMIERO, LUIGI PAOLO PATANO
PRODUZIONE COLORI PROIBITI
DISEGNO LUCI MIRCO MARIA COLETTI
SUPERVISIONE SONORA FEDERICO CAPRANICA
FOTO DARIO COLETTI
ARMERIA ZACCHERINI
PER I COSTUMI E GLI ACCESSORI SI RINGRAZIA SASÀ SALZANO

VILLA FLORIDIANA – PALCO GRANDE
26, 27 GIUGNO 2023 ORE 21.30
DURATA 60 MINUTI

Niobe, punita per aver osato gridare la sua felicità di madre sazia di figli, quando solo gli dei, e non i mortali, possono dirsi felici. La sua è una storia d’amore, vanità, invidia, perdita, resistenza. La spiamo sull’orlo dell’abisso e nel suo dolore, il suo essere una creatura di frontiera, al limite tra il mondo divino e quello umano. La sua immagine passa attraverso trasformazioni da ribelle a mater dolorosa e regina del lutto e poi, con i suoi figli, a elemento decorativo di fontane e giardini. Ne ho ammirato la leggerezza e la durezza, la sua voglia di vivere nonostante tutto.
Visito per caso la Galleria degli Uffizi e vedo la stanza dei Niobidi, i figli di Niobe colti nell’ attimo dello strazio della morte. Le frecce di Apollo e Artemide sono mortifere, non lasciano scampo. La bellezza per i Greci era un argine al dolore e alla morte, inevitabili sì, ma qualcosa poteva durare più dell’effimera vita: la bellezza e il ricordo. Qualcuno scatta foto e poco più in là un ragazzo sta facendo uno schizzo.
“Benvenuti nel mio gelido inverno. Vengo da una favola nera: tutti i miei figli sono stati uccisi. Ero felice e questo dava ombra agli dei. Dovevo essere un esempio: attenti non varcate il limite. Poi sono diventata una star: da ammirare, da compiangere”.
Sei una strana lady, Niobe. Sei stata troppo sciocca, dice qualcuno. Un altro che sei stata troppo vanitosa ma più di tutto superba. Cose umane agli umani. I mortali non possono essere felici o comunque mai per sempre. Solo gli dei sono beati. Passi risuonano nel palazzo vuoto. Echi di vita lontana. Più madre che donna ormai, tuo malgrado emblema di dolore e ne farai dolore un capolavoro. Via da te il gelido soffio dell’oblio: sarai una pietra che piange. Sulla nostra fragile carne, sulla nostra fragile vita.

GALLERIA FOTOGRAFICA

ph Salvatore Pastore – ag Cubo