MEMORIE DI UN ERMAFRODITO PRESENTATE DA MICHEL FOUCAULT
DI HERCULINE BARBIN
REGIA MARIA GRAZIA SOLANO
CON OLIVIA MANESCALCHI, ALESSANDRO QUATTRO, MARTA CORTELLAZZO WIEL
MUSICHE E SONORIZZAZIONI ESEGUITE DA VIVO DA PAOLO CIPRIANO DI ARVO PÄRT, HENRY PURCELL, ANTONIO VIVALDI
COSTUMI STEFANIA DI NARDO
LUCI MATTEO CRESPI
ASSISTENTE ALLA REGIA ERICA MÜLLER
VIDEO ANNASOFIA SOLANO
FOTO VINCENZO SOLANO
PRODUZIONE CINETEATRO BARETTI DI TORINO
CAPODIMONTE – GIARDINO PAESAGGISTICO DI PORTA MIANO (PORTA MIANO)
18 GIUGNO ORE 22.30 DURATA 1H+10MIN DEBUTTO
Testo tratto dal diario di Herculine Barbin, ritrovato la prima vota nel 1874, in una nota rivista di medicina. Michel Foucault scopre il documento straordinario per la sua ricerca sull’ermafrodito nelle varie culture, e lo pubblicò mantenendo l’autenticità del diario ma aggiungendo tutta la parte clinica del caso straordinario.
Il decorso drammatico di un’esistenza che si scontra con una società intransigente che cataloga e distrugge. “Il mio arrivo a Parigi segna una nuova fase della mia duplice e bizzarra esistenza. Cresciuto per vent’anni tra fanciulle, fui prima e per due anni cameriera. A sedici anni entrai in qualità di allieva maestra alle. Scuole normale di…A diciannove ottenni il diploma di abilitazione; dopo qualche mese dirigevo un pensionato assai noto nel circondario di… Ne uscii a ventuno anni. Era d’aprile. Alla fine dello stesso anno mi trovavo a Parigi”.
Questo racconto in forma diaristica fu pubblicato per la prima volta nel 1874, in una rivista medica, ed è stato scoperto da Michel Foucault come un testo fondamentale nelle ricerche che egli sta compiendo sul ruolo dell’ermafrodito nelle varie culture.
Quindi una storia vera, un diario, di una ragazza cresciuta e creduta tale fino a quando scoperta ermafrodito, la società le impone di cambiare la sua identità civile in quella maschile.
Non riconoscendosi nell’identità che le viene imposta, decide di togliersi la vita.
Ho sentito l’esigenza di mettere in scena un testo più che mai attuale, dove si racconta la violenza con cui la società cerca di definire l’identità sessuale di un individuo, senza tener conto delle sfumature dell’essere umano.
In scena tre attori ed un musicista che funge tappeto da sonoro legando la narrazione tra passato e presente.