Ph Salvatore Pastore

di Gabriella Salvaterra – Teatro de los Sentidos
con la collaborazione di Nelson Jara
paesaggio olfattivo Giovanna Pezzullo e Nelson Jara
organizzazione Claudio Ponzana

Palazzo Fondi
performance 8, 9, 10, 11, 12 giugno 2018
ore 18.00, 19.30, 21.00
durata 50 min

C’è gente che dice che nella vita a tutto c’è rimedio; e tu cosa ne pensi?

«Il lavoro che presento – scrive nelle sue note Gabriella Salvaterra – si è sviluppato attorno ad un tema che ha ispirato la mia ricerca personale ed artistica da quattro anni: la rottura e la riparazione. Le rotture simboliche, materiali, pratiche, fisiche, emotive che ci segnano con cicatrici più o meno visibili, che raccontano la nostra storia. Le riparazioni possibili, quelle impossibili, quelle maldestre, quelle che “quasi non si vede più niente”; e i pezzi che ancora dobbiamo cercare di rimettere insieme.
Nel 2015 ho presentato dopo, un’installazione sensoriale abitata, dove ho lavorato prevalentemente sullo spazio, lasciando “parlare” gli ambienti, le cose, creando un percorso in cui la forza dell’esperienza fosse affidata quasi totalmente ai luoghi immaginari in cui i viaggiatori-spettatori potessero muoversi in totale libertà.
La seconda tappa di questa ricerca, Un attimo prima è stata la creazione di uno “spettacolo” che preferisco chiamare “formato abitato”, dove ho conservato elementi del mio lavoro sull’installazione ma ho dato maggiore importanza al lavoro con gli abitanti-attori, un’esperienza per un gruppo più numeroso di viaggiatori insieme. Si tratta di un percorso, in cui ogni viaggiatore costruisce la sua storia, un luogo in cui far scaturire la memoria, quella del corpo e quella personale, in cui la coincidenza può diventare significativa e creare le condizioni per un’esperienza profonda e poetica.
A chi mi chiede cosa sia Un attimo prima mi viene da rispondere che credo, e mi auguro, che sia una esperienza poetica.
Nel Teatro de los Sentidos, con cui lavoro da 18 anni, usiamo un lessico diverso per parlare degli elementi fondamentali della nostra produzione. L’attore è abitante dello spazio in cui lavora, non rappresenta ma agisce e vive (abita) in quello spazio, lo spettatore è viaggiatore, che crea il proprio percorso con l’abitante; lo spettacolo per noi è esperienza, che vive attraverso una drammaturgia sensoriale, non solo verbale ma fatta anche di silenzi, oscurità, evocazione di tutti i nostri sensi, che cerca di incontrare e far risuonare la memoria del corpo attraverso l’arte dell’ascolto».

Il laboratorio Un attimo prima si tiene a Palazzo Fondi dal 31 maggio al 7 giugno.