drammaturgia e regia di Laura Angiulli
durata: 1h 30m | Paese: Italia | Lingue: italiano
Teatro San Ferdinando – 27-28-29/09/2011, 20:00
produzione Napoli Teatro Festival Italia, Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo
Laura Angiulli porta al Napoli Teatro Festival Italia un progetto drammaturgico che fa riferimento all’opera di William Shakespeare e sceglie come filo conduttore il tema del “male” portando in scena contestualmente Otello, macbeth e Riccardo III montate a intreccio.
Attraverso l’uso di un ampio spazio teatrale, composto da pochi ma raffinati elementi scenici, Laura Angiulli asseconda con essenzialità i percorsi narrativi, il cui peso è affidato a numerosi attori che danno voce ad una varietà di figure.
Le motivazioni di fondo della narrazione si rintracciano nella rappresentazione delle diverse sfumature emotive, nell’ambiguità dei comportamenti dei singoli personaggi posti in essere per il raggiungimento di propositi criminosi.
«L’affresco è ampio − spiega la regista − variamente tratteggiato nella scultura degli atteggiamenti dei tanti personaggi che con diversa complessità, e difforme profondità di sentire, si offrono allo spettatore per una comparazione. Così che, per citare almeno i protagonisti, alla crudeltà smodata e indolore di Riccardo fa riscon- tro il perverso progetto di Iago, condotto fino agli estremi con gelida indifferenza rispetto agli esiti luttuosi degli eventi, mentre il percorso sanguinario di Macbeth si consuma con conduzione emotivamente consapevole da parte del soggetto, la cui propensione al “male” si lega strettamente alla rovina di chi ne è artefice.
Chiara, luminosa per contro, la figura di Desdemona, giovanissima e spensierata interprete di quel “tempo nuovo”, che proprio nello slancio verso altri mondi e altre culture aveva posto il successo dell’avventura economica di certa Italia marinara. E poco importa se nel precipitare degli eventi lo sprovveduto Otello interrompe drammaticamente la troppo breve vita della sposa, perché dall’oltraggio del corpo ne emerge incorrotta una delle più avvincenti immagini di candore e bellezza che la letteratura abbia saputo concedere al repertorio universale».