DI RAFFAELLO CONVERSO
ORCHESTRAZIONI ROBERTO DE SIMONE
CON RAFFAELLO CONVERSO (VOCE E CHITARRA) LUIGI GRIMA (DIRETTORE D’ORCHESTRA) MIMMO NAPOLITANO (PIANOFORTE) MARIANA MURESANU (VIOLINO) GIUSEPPE NAVELLI (VIOLINO) FILIPPO DELL’ARCIPRETE (VIOLA) ILIE IONESCU (VIOLONCELLO) ANTONIO DI COSTANZO (CONTRABBASSO) LUCA MARTINGANO (CORNO) GIUSEPPE DI COLANDREA (CLARINETTI/SAX) VINCENZO LEURINI (TROMBA) COSIMO PANICO (TROMBONE) FRANCO PONZO (CHITARRA) EDOARDO CONVERSO (MANDOLINO) GIANLUCA MIRRA (PERCUSSIONI)
A causa del maltempo, il Concerto si terrà al Palazzo di Vetro in Viale Cappucini a Pietrelcina e non al Teatro Naturale.
13 luglio 2019 ore 21.00
durata 1 ora e 15 min
Teatro Naturale di Pietrelcina (BN)
Alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso, Roberto De Simone e l’antropologa Annabella Rossi registrarono al Santuario di San Michele del Gargano alcune strofe di una Lauda per Padre Pio e per l’Arcangelo Michele. Sorprendentemente il motivo che sosteneva entrambi i brani era quello più conosciuto come “canto dei partigiani”, eseguito alla fine della seconda guerra mondiale, ma che presenta più lontane origini melodiche in un can-to di tradizione ebraica, rilevato in America e inciso nel 1919. La presente versione, in cui Roberto De Simone sullo stesso motivo ha plasmato argomenti desunti dalla passione di Cristo — trasferiti nel patire mitico del santo frate cappuccino — segue le secolari tracce dei travestimenti spirituali articolati su melodie di già larga diffusione. Infatti, la registrazione effettuata da Alan Lomax nel 1919 si riferiva a un precedente canto composto in memoria di fuochisti ebraici periti nell’affondamento del famoso transatlantico Titanic, ed è articolato con moduli melodici simili a quelli riscontrabili nel canto di Bella ciao. Ma ignoriamo per quali strade culturali la melodia sia stata trasferita nelle strofe del canto partigiano e successivamente in quelle spirituali dedicate a Padre Pio. In generale, però sappiamo che nella nostra secolare tradizione rituale o politica, spesso ricorrono canti religiosi di derivazione profana, rivestiti di un testo spirituale, o, al contrario, melodie religiose trasferite in ambiti di argomento profano o politico.