A CURA DI CLAUDIO DI PALMA E VESUVIOTEATRO
NARRAZIONE FILOSOFICO-SPORTIVA
DA LAURA SALMON
LEZIONE NARRAZIONE DI GALATEA RANZI
TEATRO NUOVO
21 GIUGNO 2023 ORE 20.00
Il mio corpo, vilipeso, per decenni da una vita sedentaria e digitalizzata ha imparato a conoscere voluttuosi gironi infernali e sublimi beatitudini celesti. Ogni giorno sul campo da tennis accumulo prove inconfutabili che il sesso e sopravvalutato.
Con questa citazione Laura Salmon chiude la quarta di copertina del suo Tennis batte Cartesio. Produce in questo modo un avviso ai praticanti: Lo sport (il tennis in questo caso) è disciplina sensuale; lo sport, come l’arte, è provocazione e frequentazione del piacere attraverso il dialogo tra il sistema nervoso centrale e i muscoli, e i tendini e il sistema nervoso periferico tutto. Lo sport è ricerca di coesione fra l’intelletto e i sensi, fra la mente ed il corpo e diventa, per questo, un’aperta sconfessione del dualismo cartesiano. Dovendo fronteggiare al di là della rete René Descartes, padre della filosofia moderna, la Salmon ricorre a sua volta al sostegno di filosofi e neuropsichiatri e inscena un’articolata e fascinosa riflessione/narrazione. Una drammaturgia del pensiero che trova riscontro e forma nella lettura della Ranzi in cui la cadenza di intimità latenti contrappunta ed integra una sorta di lezione lucida e frontale
SPORTOPERA 2023
Chi si applica alla scienza deve anche esercitare i movimenti del corpo facendo ginnastica, e così chi alleva il corpo deve farvi corrispondere i movimenti dell’anima, giovandosi della musica e della filosofia. Platone
Platone certifica l’esistenza di una complementarità fra filosofia e atletismo. La conferma probabilmente in base alla sua esperienza non tanto di pensatore quanto di lottatore, pare fosse cultore ed interprete del pancrazio. Elegge in questo modo l’agón, cioè il confronto, la disputa, a misura identificativa sia della lotta che del dialogo, ovvero dello strumento ideale della conoscenza filosofica. Così, proprio il dialogo, diventa la cifra espressiva comune alle tracce drammaturgiche di Sportopera23. Una provetta tennista, Coppi, Bartali, il nuotatore Eraclito, un allenatore spretato, si fanno interpreti singolari ed emblematici dello gnōthi seautón (conosci te stesso) e del medèn àgan (niente di troppo) ovvero dell’obiettivo e del limite riguardanti al tempo stesso l’esercizio del pensiero come quello dello sport. Già, lo sport, quel controverso miscuglio di passioni e pulsioni al quale (credendo a Porfirio “Nudi e senza tuniche entriamo nello stadio, nei giochi olimpici dell’anima”) molti filosofi hanno dedicato inesausta partecipazione emotiva e spregiudicata esplorazione fisica.
Claudio Di Palma