regia e coreografia originali di Ismael Ivo
durata: 1h 30m | Paese: Italia | Lingue: italiano
Real Albergo dei Poveri (Cortile Quadrato)26/09/2012, 20:00 – 27/09/2012, 20:00

compagnia Les Danseurs Napolitains
produzione Napoli Teatro Festival Italia
in collaborazione con Paestum Festival, Leuciana Festival (riallestimento per la IV edizione di Napoli Teatro Festival Italia)

Coreografia ideata da Ismael Ivo, Le sacre du Printemps è stato portato in scena nel 2010 nell’ambito del Campania Teatro Festival Italia. Lo spettacolo, coprodotto dalla Fondazione Campania dei Festival, dal Paestum Festival e dal Leuciana Festival, era il frutto di un progetto studiato per valorizzare i danzatori campani e prevedeva un bando, attraverso il quale Ismael Ivo aveva selezionato quattordici danzatori entrati a far parte della compagnia Les Danseurs Napolitains. Il coreografo e danzatore brasiliano, coinvolse i danzatori scelti a partecipare ad una “residenza creativa” della durata di quattro settima- ne. Il luogo, tanto semplice quanto singolare: un antico granaio ristrutturato di Paestum dove i danzatori hanno lavorato insieme al maestro, ma hanno soprattutto respirato i profumi, ascoltato i rumori e osservato i colori del paesaggio. Frutto di quell’esperienza è un’originale rilettura del rituale della primavera ispirato al libretto di Igor Stravinskij. Un vero e proprio inno colmo di riferimenti alla Magna Grecia, che celebra da un lato l’identità culturale e lo spirito mediterraneo della compagnia e, dall’altro, auspica una primavera priva di disastri ambientali. Quest’anno, Le sacre du Printemps sarà preceduto dal prologo in prima assoluta sacrificium, victims of musical sensuality, una coreografia sul mondo dei “castrati”, i giovani che erano privati della propria sessualità affinché la loro voce non mutasse e continuasse a mantenere anche in età adulta l’acutezza tipica dei fanciulli. La performance è ispirata al lavoro sacrificium di Cecilia Bartoli, in cui l’illustre cantante lirica, celebra le “voci bianche” del ‘700 napoletano, tra cui Carlo Broschi detto Farinelli e Gaetano Majorano detto Caffarelli, allievi del maestro Nicola Porpora. Ismael Ivo concepisce la coreografia come una danza che è dialogo tra corpo e anima: un’anima che cerca di ritrovare nel corpo mutilato quell’equilibrio sacrificato in nome della musica.

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