TESTO PIERA RUSSO E NICOLA MAIELLO
REGIA E INTERPRETAZIONE PIERA RUSSO
MUSICHE FRANCESCO GRANATELLO, FRANKIE BROCCOLI
SCENE ROSSELLA PUGLIESE
COLLABORAZIONE ARTISTICA ELENA STARACE
LABORATORIO SCENOGRAFICO ALOVISI ATTREZZERIA ED ELEMENTI DI SCENA
PRODUZIONE ASSOCIAZIONE FRATELLI DI VERSI
4 luglio 2019 ore 19.00
durata 1 ora
Napoli
Galleria Toledo
Matilde è alle prese con gli operai intenti a liberare la casa della famiglia d’origine. La giovane ha deciso di cedere l’appartamento e sta selezionando la mobilia da tenere in ricordo, da vendere all’antiquario o distruggere. Ogni oggetto le rievoca un ricordo lontano: il vecchio giradischi del nonno, i fragili giocattoli regalati dallo zio, la finestra serrata dalla madre ma anche l’imperioso armadio, un misterioso rifugio che chiede di essere aperto per non tramutarsi in gabbia. Respiro Piano è il viaggio catartico nei ricordi di una donna. Attraverso l’utilizzo creativo del corpo e della voce, si evocano luoghi fisici e della memoria, all’interno dei quali prendono vita i vari personaggi della storia familiare. Cresciuta in un ambinte caratterizzato da una cultura fortemente patriarcale, che ha la pretesa di controllare la vita con rigide regole, Matilde, a sua insaputa, rappresenta il diverso, lo scarto dalla norma. È il frutto di un rapporto extraconiugale, nascosto per non macchiare l’onore. La verità celata confonde, si intravede nei non detti e si palesa in violenza, che Matilde, bambina ignara, subisce. Ma lei, diversa di sangue, si fa carico di una diversità di pensiero, sceglie di aprire l’armadio, il luogo che più la spaventa, e di andare in fondo a se stessa per uscirne finalmente integra. Respiro Piano è la storia di un percorso di emancipazione femminile: Matilde è il simbolo della rivoluzione, dove per atto rivoluzionario si intende la ricerca coraggiosa dell’autenticità.
«Respiro Piano è un viaggio onirico — spiega Piera Russo —, gli oggetti sono chiavi che aprono le porte della mente della protagonista e la catapultano nei luoghi, nei sapori, negli odori, nelle parole dell’infanzia, nei personaggi della sua storia familiare per come lei li ha vissuti da bambina. Una dimensione dove si intrecciano linguaggi, musiche e piani narrativi diversi connessi da un unico filo: la ricerca di senso».