testo e regia Luciano Saltarelli
con Rebecca Furfaro, Giovanna Giuliani, Luca Sangiovanni, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano
scene e costumi Lino Fiorito
luci Pasquale Mari
musiche originali Federico Odling
suono Daghi Rondanini
assistente alla regia Giovanni Merano
assistente alle scene Massimo Raimondo
assistente ai costumi Alina Lombardi, Anna Verde
direzione tecnica Lello Becchimanzi
datore luci Lucio Sabatino
videoproiezioni Jack De Luca
produzione Napoli Teatro Festival Italia, Teatri Uniti, Casa del Contemporaneo
in collaborazione con l’Università della Calabria

Teatro Bellini
12, 13 giugno 2017
ore 19.00
durata 1h e 30min

Quel gran pezzo della Desdemona è un testo ispirato all’Otello di Shakespeare. La vicenda è ambientata nella Milano degli anni ’70 del secolo scorso ed è narrata con il lessico, spesso infantile e sgrammaticato, della commedia sexy di quell’epoca. La trama shakespeariana, così tragica, articolata e ineluttabile, è tessuta da maschere gaudenti, superficiali e sessuomani. Sullo sfondo la Milano infiammata da lotte di classe e atti terroristici, dove la nebbia si confonde col fumo d’un ordigno esploso; la Milano brulicante di esistenze brillanti o cupe, in corsa frenetica con la vita; la Milano che negli anni accoglie con generosità fiumi di meridionali in cerca di fortuna. In questa cornice storica e sociale, Desdemona s’incarna nell’avvenente ed emancipata figlia di Brambilla, proprietario della fabbrica di manichini dove lavora Moro, un emigrato dal profondo sud, valentissimo operaio che ha perso la voce per salvare la fabbrica da un incendio.

«Attorno ai due amanti – racconta l’autore Saltarelli – agiscono gli altri personaggi: Jago, infido collega di Moro; Emilia, lugubre moglie di Jago; Cassiolo, sciocco operaio di infimo ordine e pedina essenziale nelle mani di Jago. I protagonisti della storia sono circondati da altre presenze inquietanti».

Apparizioni improvvise, incursioni impensate che alimentano la messinscena di un incidente espressivo dai risvolti stranianti; di un sogno, di una visione, di un delirio personale instillato dal capolavoro shakespeariano.