SCRITTO E DIRETTO DA CORRADO ARDONE
INTERPRETATO DA MARIO ATERRANO, MASSIMO PELUSO
CON M° MICHELE BONÈ (CHITARRE, MUSICHE E ARRANGIAMENTI), GENNARO ESPOSITO (CHITARRE)
MUSICHE ORIGINALI E FONICA PEPPE BRUNO
SCENOGRAFIA PEPPE ZARBO
LUCI MARIO MAISTO (XELIUS)
TRUCCO E PARRUCCO RENÈ BONANTE (FAST BEAUTY)
CONSULENZA LETTERARIA MARIA EMILIA NARDO
GRAFICA IVANO LA MONTAGNA
FOTO MASSIMO ACCARINO, PINO FINIZIO
COSTUMI REALIZZATI DA CANZANELLA
AMMINISTRAZIONE GIUSEPPE DI LAURO
UFFICIO STAMPA MARCO CALAFIORE
PRODUZIONE THECULT
PALAZZO REALE – CORTILE DELLE CARROZZE
19 LUGLIO ORE 21.00
DURATA 1H+15MIN
PRIMA ASSOLUTA
Verso la seconda metà degli anni Trenta lo strepitoso successo degli spettacoli della compagnia Viviani cominciò a scemare. Siamo negli anni del regime rampante. In realtà il teatro di Viviani, basato spesso sulla realistica rappresentazione della miseria, non era funzionale alla propaganda di regime. Fu soprattutto il pubblico, composto di nuovi ricchi, desideroso di grandeur e di rassicurazioni, a decretare l’ostracismo per un teatro che metteva scomodamente a nudo le realtà più drammatiche della convivenza umana.
Un immaginario processo a Raffaele Viviani mette a nudo la sua vita, il suo percorso. Il drammaturgo, reo di raccontare le miserie discreditando le politiche di governo, deve difendersi dalle accuse rivolte dal giudice. Soltanto il dopoguerra sentenziò l’inizio del neorealismo, che vide in Viviani un precursore dei tempi. Ma fu troppo tardi. Quando finalmente riuscì a tornare al “suo” teatro, poco dopo si ammalò, e morì. Le voci del popolo sentenziarono: “È muort’e collera”.
In occasione del debutto nazionale dello spettacolo Processo a Viviani, sarà presentata in anteprima assoluta l’opera di Ivano La Montagna dal titolo: “Raffaele Viviani_διάλεκτος”, con una scritta in greco, per un motivo che sarà svelato durante la presentazione, in cui si racconterà quanto l’autore Viviani si fece assorbire da uno stato di profonda intimità con il reale.