Quest’anno la Fondazione Campania dei Festival coproduce, insieme al Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, gli spettacoli della rassegna Pompeii Theatrum Mundi: Edipo a Colono con la regia di Rimas Tuminas, Il Paradiso perduto della Vertigo Dance Company, Satyricon diretto da Andrea De Rosa e La tempesta con la regia di Luca De Fusco.
LA TEMPESTA
20 giugno 2019 ore 21.00
21 giugno 2019 ore 21.00
22 giugno 2019 ore 21.00
Pompei
Teatro Grande Pompei
DI WILLIAM SHAKESPEARE
TRADUZIONE GIANNI GARRERA
ADATTAMENTO E REGIA LUCA DE FUSCO
CON EROS PAGNI, GAIA APREA, ALESSANDRO BALLETTA, SILVIA BIANCALANA, PAOLO CRESTA, GENNARO DI BIASE, GIANLUCA MUSIU, ALESSANDRA PACIFICO GRIFFINI, ALFONSO POSTIGLIONE, CARLO SCIACCALUGA, FRANCESCO SCOLARO, PAOLO SERRA, ENZO TURRIN
SCENE E COSTUMI MARTA CRISOLINI MALATESTA
DISEGNO LUCI GIGI SACCOMANDI
MUSICHE ORIGINALI RAN BAGNO
COREOGRAFIE EMIO GRECO
INSTALLAZIONI VIDEO ALESSANDRO PAPA
PRODUZIONE TEATRO STABILE DI NAPOLI – TEATRO NAZIONALE, TEATRO NAZIONALE DI GENOVA, FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA
PRIMA ASSOLUTA
DOPO POMPEI, LO SPETTACOLO ANDRÀ IN SCENA IL 28 E 29 GIUGNO AL TEATRO ROMANO DI VERONA
La Tempesta è un addio. L’addio di Shakespeare al teatro, l’addio ad un tipo di teatro che spezza la bacchetta magica e rinuncia alle sue magie, ormai superate dal tempo.
È un addio importante, travestito però sotto le forme di una fiaba o di un gioco.
Noi ne faremo un atto di addio al Novecento che deve subire l’arrivo del nuovo millennio. Eros Pagni sarà quindi un mago chiuso nel suo luogo di studio e riflessione che si trasfigura con giochi di allucinazioni creando un isola che non c’è. Tutto è nella testa del mago, compresi Ariel e Calibano, che divengono in questa lettura una sorta di Jekyll e Hyde.
Non c’è isola, non ci sono gli altri reali cortigiani avversari; l’unico modo che Prospero ha di regolare i conti della sua vita è di farlo come può farlo un artista, con la sua immaginazione. Ecco perché la scena della tempesta è una citazione della biblioteca mediatica del protagonista, ecco perché i suoi avversari si presentano con abiti delle più svariate epoche, essendo nient’altro che citazioni della cultura occidentale, l’unica esperienza che questo intellettuale agorafobico abbia avuto nella sua vita.
Il tono però non è grave ma oscilla tra il malinconico e il giocoso, un atto di commiato che è anche quello del Novecento che lascia spazio ad una cultura millennial che non sa che farsene dei libri e li usa per distruggerli o per giocare a palla, simboli di un mondo in arrivo in cui il non senso e l’ignoranza annunciano il loro dominio.
Luca De Fusco
EDIPO A COLONO
27 giugno 2019 ore 21.00
28 giugno 2019 ore 21.00
29 giugno 2019 ore 21.00
Pompei
Teatro Grande Pompei
SCRITTURA DI RUGGERO CAPPUCCIO DALL’OPERA DI SOFOCLE
REGIA RIMAS TUMINAS
CON CLAUDIO DI PALMA, MARINA SORRENTI, FULVIO CAUTERUCCIO, FRANCA ABATEGIOVANNI, GIULIO CANCELLI, DAVIDE PACIOLLA, ROSSELLA PUGLIESE
CORO NICOLÒ BATTISTA, MARTINA CARPINO, CINZIA CORDELLA, SIMONA FREDELLA, GIANLUCA MEROLLI, ENZO MIRONE, FRANCESCA MORGANTE, ERIKA PAGAN, ALESSANDRA ROCA, PIERA RUSSO, LORENZO SCALZO
SCENE E COSTUMI ADOMAS JACOVSKIS
MUSICHE FAUSTAS LATENAS
ASSISTENTE ALLA REGIA GABRIELE TUMINAITE
PRODUZIONE TEATRO STABILE NAPOLI-TEATRO NAZIONALE
FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL-NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA 2019
PRIMA ASSOLUTA
DOPO POMPEI LO SPETTACOLO ANDRÀ IN SCENA L’8 LUGLIO 2019 AL TEATRO ALIGHIERI DI RAVENNA
L’Edipo a Colono di Sofocle è forse il più alto paradigma del dolore. In esso risplendono le radici delle energie misteriose che il genere umano è stato chiamato a sfidare nell’arco di migliaia di anni. La trasmissione transgenerazionale del male brilla in una forma poetica in cui filosofia, ritualità e libero arbitrio si danno un appuntamento fatale.
Nella riscrittura di Ruggero Cappuccio approdiamo in un luogo della memoria sospeso nel tempo, in cui i segni incancellabili della classicità si specchiano con il clima novecentesco della psicanalisi, delle guerre, delle lotte tra popoli per il raggiungimento del potere.
La lingua che riaccende le luci dell’istinto e della ragione dei personaggi, è un italiano eroso al suo interno dal vitalismo ellenico della Sicilia e di Napoli. Gli endecasillabi e i settenari che compongono la partitura di questo Edipo, liberano una polifonia ancestrale di suoni tesi ad illuminare il dramma del re cieco attraverso una potenza sensuale oltre che cerebrale.
Il processo di conoscenza del sé racconta come tra sofferenza e bellezza esista una relazione strettissima e dice che l’arte non è fatta per guarire le ferite. Il percorso di purificazione di Edipo svela che la natura dei rapporti che l’uomo intrattiene con il proprio io, non sono di ieri o di oggi, ma di sempre.
Ruggero Cappuccio
SATYRICON
4 luglio 2019 ore 21.00
5 luglio 2019 ore 21.00
6 luglio 2019 ore 21.00
Pompei
Teatro Grande
DI FRANCESCO PICCOLO ISPIRATO A PETRONIO
REGIA ANDREA DE ROSA
CON NOEMI APUZZO, ALESSANDRA BORGIA, FRANCESCA CUTOLO, MICHELANGELO DALISI, FLAVIO FRANCUCCI, ANTONINO IUORIO, SERENA MAZZEI, LORENZO PARROTTO, ANNA REDI, ANDREA VOLPETTI
SCENE E COSTUMI SIMONE MANNINO
DISEGNO LUCI PASQUALE MARI
SOUND DESIGNER G.U.P. ALCARO
PRODUZIONE TEATRO STABILE NAPOLI-TEATRO NAZIONALE, TEATRO DI ROMA-TEATRO NAZIONALE, FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL–NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA
PRIMA ASSOLUTA
Nel 66 d.C. moriva Petronio Arbitro, maestro di buon gusto alla corte di Nerone, travolto dalla repressione di una congiura alla quale sembra non avesse partecipato. Tradizionalmente si attribuisce a lui il testo noto come Satyricon, pervenutoci in forma frammentaria e noto al grande pubblico soprattutto per la geniale (e libera) rilettura di Fellini. Un mix di sorprendenti brandelli narrativi, tra sesso, strani riti, naufragi, risse, speculazioni d’arte, truffe ben congegnate e licantropi, tra i quali spicca qualche porzione più ampia come la celeberrima, scintillante Cena di Trimalchione.
Andrea De Rosa lo trasforma in teatro affidandosi alla penna di Francesco Piccolo che così descrive il suo approccio alla riscrittura: «La decadenza di Roma, l’opulenza disperata, la corruzione, il mecenatismo un po’ burino. Le feste, le cene. Tutto questo è stato già raccontato da Petronio ed è però ancora tutto da raccontare. Provare a riscrivere e rendere contemporaneo il Satyricon, usando i tic linguistici della mondanità decadente di oggi, è sia elettrizzante sia in qualche modo naturale. Insomma, bisogna provarci».
IL PARADISO PERDUTO. LEELA
11 luglio 2019 ore 21.00
12 luglio 2019 ore 21.00
13 luglio 2019 ore 21.00
Pompei
Teatro Grande Pompei
COREOGRAFIA NOA WERTHEIM
COREOGRAFA ASSISTENTE RINA WERTHEIM-KOREN
MUSICHE ORIGINALI RAN BAGNO
SCENE RAM KATZIR
COSTUMI SASSON KEDEM
DISEGNO LUCI DANI FISHOF – MAGENTA
DANZATORI SHANI LICHT, ETAI PERI, SIAN OLLES, HAGAR SHACHAL, YOTAM BARUCH
DANIEL COSTA, KORINA FRIMAN, SÁNDOR PETROVICS, LIEL FIBAK, SHACHAR DOLINSKI
RESPONSABILE DELLA COMPAGNIA SANDRA BROWN
TOUR / STAGE MANAGER EYAL VIZNER
PRODUZIONE TEATRO STABILE NAPOLI-TEATRO NAZIONALE, FONDAZIONE MATERA BASILICATA 2019, FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL–NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA, VERTIGO DANCE COMPANY
CON IL CONTRIBUTO DELL’UFFICIO CULTURALE DELL’AMBASCIATA DI ISRAELE IN ITALIA
Questa nuova composizione di danza della coreografa Noa Wertheim con la Vertigo Dance Company si occupa dello spazio tra la riflessione filosofica sull’universo come parco giochi cosmico e la contemplazione del mondo come risultato sia della volontà umana che delle forze del desiderio e della tentazione, i propulsori dominanti nell’esistenza dell’uomo. Il palcoscenico è disegnato come un mondo dentro un mondo, dove la questione della volontà attiva, viva, in contrapposizione alle circostanze, è esaminata poeticamente. Fili vengono sbrogliati ed uniti, dal Giardino dell’Eden, attraverso il movimento della caduta verso la realtà, incarnando la prossimità e la distanza tra la possibilità di scelta e la predestinazione. La Vertigo Dance Association fu fondata a Gerusalemme più di ventisette anni or sono da Noa Wertheim ed Adi Sha’al e opera in due centri complementari — a Gerusalemme, ed al Vertigo Eco-Art Village. Guidata dal direttore artistico Noa Wertheim, la Vertigo Dance Company promuove uno straordinario approccio contemporaneo alla danza promuovendo la creazione artistica unitamente ad un forte senso di responsabilità sociale, ambientale e comunitaria, che riflette il continuo impegno nell’esplorare la natura umana ed il nostro legame con l’ambiente. Tale visione si è sviluppata negli anni fino a formare un vero e proprio stile di vita ed un inconfondibile linguaggio di danza insegnato in Israele e nel resto del mondo.