UNA CREAZIONE TEATRALE DI/A THEATRICAL WORK BY JOËL POMMERAT
DA/BY CARLO COLLODI CON/WITH MYRIAM ASSOULINE, SYLVAIN CAILLAT, HERVÉ BLANC, DANIEL DUBOIS, MAYA VIGNANDO
COLLABORAZIONE ARTISTICA/ARTISTIC COLLABORATION PHILIPPE CARBONNEAUX
SCENOGRAFIA E LUCI/SET AND LIGHT DESIGN ERIC SOYER
MARIONETTA/PUPPET FABIENNE KILLY
COSTUMI/COSTUME DESIGN MARIE-HÉLÈNE BOUVET
COMPOSIZIONE MUSICALE/MUSIC COMPOSITION ANTONIN LEYMARIE
PRODUZIONE/PRODUCTION COMPAGNIE LOUIS BROUILLARD IN COPRODUZIONE CON/IN CO-PRODUCTION WITH L’ESPACE MALRAUX-SCÈNE NATIONALE DE CHAMBÉRY ET DE LA SAVOIE, CENTRE DRAMATIQUE RÉGIONAL DE TOURS, THÉÂTRE DE VILLEFRANCHE / SCÈNE RHÔNE ALPES / SCÈNE CONVENTIONNÉE, LA FERME DE BEL EBAT / GUYANCOURT, THÉÂTRE BRÉTIGNY/ SCÈNE CONVENTIONNÉE DU VAL D’ORGE, LE GALLIA THÉÂTRE / SCÈNE CONVENTIONNÉE DE SAINTES, THÉÂTRE NATIONAL DE BORDEAUX AQUITAINE, LES SALINS/SCÈNE NATIONALE DE MARTIGUES, THÉÂTRE DU GYMNASE-MARSEILLE, CNCDC – CHÂTEAUVALLON, GRENOBLE / MAISON DE LA CULTURE MC2, LA SCÈNE NATIONALE DE CAVAILLON, AUTOMNE EN NORMANDIE, CDN DE NORMANDIE – COMÉDIE DE CAEN
IN COLLABORAZIONE CON
Lo spettacolo si inserisce nella programmazione de La Francia in scena, la stagione artistica dell’Institut français Italia e dell’Ambasciata di Francia in Italia.
date/dates 24 giugno/june h 19.00
25 giugno/june h 21.00
26 giugno/june h 19.00
luogo/venue teatro mercadante
durata/running time 1h 15min
lingua/language francese con sottotitoli in italiano/french with subtitles in italian
paese/country francia/france
Dopo il grande successo di La Réunification des deux Corées presentato al Festival 2013, Joël Pommerat – una delle voci più interessanti della scena teatrale internazionale – torna a Napoli con uno spettacolo adatto ad adulti e bambini che prende spunto dalla più famosa fiaba italiana.
Il Pinocchio immaginato da Pommerat è un essere smarrito, ingenuo, incantato «quindi immerso – aggiunge l’autore – in uno stato profondamente teatrale». Questo burattino nasce da un albero, dopo un temporale, come se fosse uno spirito della natura. In principio è solo una voce impaziente di venire al mondo, una figurina che vaga senza meta nell’attesa di trovare un corpo. Il suo folle bisogno di vivere e di sentirsi vivere si traduce in straordinari appetiti: bere, mangiare, muovere la lingua, le orecchie, gli occhi, sgranchire mani e piedi, abbracciare il mondo intero per potersene saziare e meravigliare. Poi l’incontro con la scuola, i compagni di avventura e sventura, la fata turchina e le mille peripezie di questa storia che tutti ben conosciamo, lo condurranno a compiere un percorso di formazione in cui diventerà un bambino vero.
Gli spettacoli di Joël Pommerat possiedono la rara caratteristica di essere allo stesso tempo magici e artigianali, capaci di sorprendere e commuovere in maniera radicale. In questo caso, la storia di Pinocchio consente a bambini ed adulti di interrogarsi su cosa significa diventare grandi, sull’uso della libertà e sul significato della trasgressione. Tuttavia, i conflitti tra pulsione e ragione, tra spirito di libertà e necessità conformarsi agli schemi sociali non vengono mai presentati in maniera moralistica. Lo spettacolo si concentra sul contrasto tra la seria austerità del reale e la magia della fantasia. Liberamente reinventato, questo Pinocchio in cui l’immaginazione infantile si misura con la durezza degli adulti, partirà dai temi della paternità e della povertà per approdare a domande quali: si può estinguere un debito di vita? Si può diventare grandi restando liberi?