ALL’INTERNO DI: “WORKING FOR PARADISE. BERLIN NAPOLI 2009. HEINER MÜLLER. LABORATORI”
MISE EN ESPACE: MATTHIAS LANGHOFF
durata: 2h | Paese: Italia, Germania | Lingue:
Fondazione Mondragone – 21/06/2009, 22:00
PRODUZIONE: NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA E INTERNATIONALE HEINER MÜLLER GESELLSCHAFT.
IN COLLABORAZIONE CON: KULTURFORUM DER ROSA LUXEMBURG STIFTUNG, VEREINIGTE DIENSTLEISTUNG-SGEWERKSCHAFT VER.DI, KUNST UND KULTURAMT LICHTENBERG VON BERLIN.
Working for Paradise è un laboratorio sul tema del lavoro realizzato fra Berlino (marzo) e Napoli (giugno), con sedici attori e registi provenienti da Germania e Italia. Le sessioni di lavoro, strutturate attraverso discussioni, approfondimenti, analisi dell’opera di Heiner Müller e della storia e dell’attualità del tema del lavoro, arrivano a Napoli per un percorso di ricerca registica, rovesciando il titolo originario in Paradise of Working, il cui esito è presentato in una mise en espace a cura di Matthias Langhoff.
«Nei tempi in cui il lavoro sta scomparendo, il paradiso è un luogo in cui il lavoro è ottenibile liberamente e in sovrabbondanza.
Un lavoro che non ha nessun esito o vantaggio, se non il semplice diritto di farlo; e per cui – come avviene di consueto in un paradiso – né si paga né si viene pagati. Un lavoro in uno spazio libero.
Un lavoro in libertà. Un paradiso sul cui portone non compare la sentenza: “Il lavoro rende liberi”.
Sedici attori/registi/autori italiani e tedeschi – che, in primavera, hanno partecipato alla prima parte del laboratorio, a Berlino, lavorando insieme su Lo Stakanovista di Heiner Müller – si incontrano di nuovo a Napoli per trasformare le esperienze fatte o ancora da realizzare in forma teatrale.
Documenti sull’opera teatrale, il testo di Müller, alcune messinscene, la sua storia. Il periodo in cui fu scritto: Berlino Est 1956/’57. Una fabbrica: Siemens-Plania.
La vita di un eroe del lavoro socialista: Hans Garbe. E anche la vita dell’autore, Heiner Müller. Inoltre, film storici e documentari. Questi, i materiali di lavoro del laboratorio di Berlino.
Una ricerca di tracce.
I sedici artisti si fermano due settimane a Napoli, in giugno, per trattare ed assimilare le esperienze, per formare il materiale teatrale, facendolo esplodere ed arricchendolo con nuovi elementi. Il lavoro stesso non è la strada, ma lo scopo.
Un movimento senza una direzione imposta.
L’accettazione del lavoro come suo rifiuto: un’unità. Il materiale: testi storici di mondi antipodici, il matrimonio d’amore fra Müller e Beckett, intrecciato alla vita quotidiana di Napoli e alla cucina di Berlino. Sul banco di prova, gli attori stessi che agiscono. Fare teatro per cogliere, non per leggere da un foglio.
Alla fine, la cacciata dal paradiso.
L’innocenza è stata simulata.
La presentazione di un materiale ritoccato di fronte a un pubblico doverosamente sospettoso.
Il parto prematuro di un teatro dalle esperienze involute.
La speranza: il bambino vulnerabile, ancora privo d’aiuto, va salu- tato con le parole: “Verrà, può diventare qualcosa, quindi imbocchiamolo”. Working for Paradise» – Matthias Langhoff.