regia ZIMMERMANN & DE PERROT
durata: 1h | Paese: Svizzera | Lingue: spettacolo senza uso di parole
Ex Birreria di Miano – 05-06/06/2010, 21:00
coproduzione SCHAUSPIELHAUS ZÜRICH THÉÂTRE VIDY – LAUSANNE THÉÂTRE DE LA VILLE – PARIS GRAND THÉÂTRE DE LUXEMBOURG POUR – CENT CULTUREL MIGROS LA FILATURE/ SCÈNE NATIONALE – MULHOUSE LE MERLAN/ SCÈNE NATIONALE À MARSEILLE LE-MAILLON/ THÉÂTRE DE STRASBOURG – SCÈNE EUROPÉENNE LA FERME DU BUISSON SCÈNE NATIONALE DE MARNE-LA- VALLÉE EQUINOXE/ SCÈNE NATIONALE DE CHATEÂUROUX OPÉRA DIJON THEATER CHUR LONDON INTERNATIONAL MIME FESTIVAL ASSOCIATION ZIMMERMANN & DE PERROT
con il supporto di CITY OF ZURICH – DEPARTMENT OF CULTURAL AFFAIRES CANTON OF ZURICH – SERVICE OF CULTURAL AFFAIRS PRO HELVETIA – SWISS ARTS COUNCIL ERNST GÖHNER FOUNDATION STANLEY THOMAS JOHNSON FOUNDATION SOPHIE UND KARL BINDING FOUNDATION SSA – SWISS SOCIETY OF AUTHORS
Uno spettacolo che fonde circo, danza, mimo e musica: è Öper Öpis degli svizzeri Martin Zimmermann e Di- mitri De Perrot, registi, musicisti e anche interpreti: De Perrot è il dj che “mixa” Strauss, versi di animali e brani pop, mentre gli attori – cinque acrobati – interagiscono con oggetti che carambolano da un lato all’altro di un palcoscenico mobile e basculante.
Tra loro si muove Martin Zimmerman, coreografo e scenografo, maschera tragicomica con le movenze di un bullo da discoteca. Mentre gli acrobati volteggiano leggeri e disinvolti, lui cerca affannosamente di interagire con loro… Ne scaturisce una serie ininterrotta di gag, in cui il bullo viene sbeffeggiato dagli acrobati, che sembrano non risentire dell’instabilità del palcoscenico ma, anzi, si divertono a compiere funambolici esercizi con le loro partner. «Gli acrobati che abbiamo scelto – precisano Zimmermann e De Perrot – sono persone che per il loro lavoro sono saldamente ancorate al suolo; e l’instabilità è esattamente quel che abbiamo sottratto loro, privandoli di ogni riferimento. Ecco ciò che ci interessava, costringerli a reinventare se stessi in una scena mobile e insicura, metafora dell’incertezza e dell’insicurezza della nostra vita».