progetto, organizzazione e regia Gennaro Cimmino
coreografie Cosimo Alberti, Gennaro Cimmino
danzatori Chiara Alborino, Emanuele Amoroso, Maria Rosaria Caracciolo, Martina Caruso, Ginevra Cecere, Valeria D’Agostino, Valeria D’Antonio, Alessia Di Maio, Nello Giglio, Mariangela Giombini, Olimpia Graziosi, Nicolas Grimaldi Capitello, Leopoldo Guadagno, Rossella Iavarone, Antonio Nicastro, Christian Pellino, Domenico Piscopo, Ilaria Punzo, Francesco Russo, Rosa Vardaro, Martina Vitale, Robera Zavino
e con gli allievi del Liceo Coreutico Suor Orsola Benincasa, Centro Coreografico Körper, Art Garage
danza aerea Marianna Moccia, Viola Russo
maestri di cerimonia Bruno Buonincontri, Ciro Cascina
assistente alla coreografia Cosimo Alberti
cantanti Marcello Colasurdo, Biagio di Prisco, Annarella, Dario Mogavero, Pietro Mauriello
musicisti Peppino Di Febbraio, Mario Menna, Sabatino Esposito, Tony Saggese, Melania Di Febbraio
costumi Francesca Sannino
assistente all’organizzazione Luigi Pernice Di Cristo
produzione Körper
Piazza del Gesù
25, 26 giugno 2017
ore 19.30
durata 1h e 30min
Le origini della tammurriata si perdono nell’ancestrale notte dei tempi. È senza dubbio una delle più sensuali e seducenti forme di ballo cantato e affonda le sue origini nelle antiche danze greche e, probabilmente, nelle danze delle genti campane, come i Sanniti.
Suonata con una sorta di tamburo – la tammorra – a guida degli altri strumenti, castagnette che scandiscono il tempo, il putipù e una tromba, la tammurriata è dotata di una melodia che risente di influenze arabe.
Nonostante i secoli trascorsi, ha mantenuto i suoi tratti fondamentali, continuando a rappresentare i riti della sfida, della sessualità e della fertilità connessi alla terra, intesa come madre di ogni cosa e, quindi, fonte assoluta di vita.
«L’idea – spiega Gennaro Cimmino – è quella di lavorare sulla danza popolare per eccellenza della nostra Regione: la Tammurriata, cercando di portare questa danza nel territorio dei nuovi linguaggi della scena contemporanea. Inizieremo a modificarne l’assetto, portando la nostra ricerca e sperimentazione in altri territori, indagando anche le nuove tecnologie. Useremo strumentazione acustica e digitale, cercando di dar vita ad una nuova interconnessione tra i generi musicali della nostra tradizione».