IL TEATRO DI PEPPE BARRA E LAMBERTO LAMBERTINI
CON PEPPE BARRA E LALLA ESPOSITO
MUSICISTI PASQUALE BENINCASA, GIUSEPPE DI COLANDREA, AGOSTINO OLIVIERO, ANTONIO OTTAVIANO, GIORGIO MELLONE, GIANLUIGI PENNINO
MUSICHE GIORGIO MELLONE
SCENE CARLO DE MARINO
COSTUMI ANNALISA GIACCI
LUCI FRANCESCO ADINOLFI
REGIA LAMBERTO LAMBERTINI
ASSISTENTE ALLA REGIA FRANCESCO ESPOSITO
DIRETTORE DI SCENA PASQUALE MEGLIO
FONICO UGO PRATO
SARTA ANNA GIORDANO
ORGANIZZAZIONE CHIARA GUERCIA
PRODUZIONE AG SPETTACOLI

CHIOSTRO DEL DUOMO DI SALERNO
3 LUGLIO
ORE 21.00 DURATA 1H+30MIN DEBUTTO

Di nuovo insieme dopo venticinque anni, Peppe Barra e Lamberto Lambertini intendono, pur in questi giorni così chiusi e difficili, invitare la gente a tornare a teatro, per uno spetta- colo di buon augurio, e per iniziare una futura normalità̀, realizzando uno spettacolo che, con lo spirito e lo stile, di sempre, coniughi la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura, la raffinatezza con la volgarità̀. Uno spettacolo vario costruito con le cose che amiamo. Questo è stata, da sempre, la visione della Compagnia, fondata insieme con Concetta Barra, e questa resterà̀ per sempre. Perché́ il pubblico, per divertirsi davvero, ha bisogno essere trascinato fuori dalla realtà̀, e quale mezzo migliore del teatro, che è molto più̀ bello della vita vera e, tra le sue scene anche la morte sarebbe per finta.
“NON C’E NIENTE DA RIDERE” Così sembra dire l’Attore al pubblico, dispiaciuto che si sbellichi mentre lui sta recitando una cosa seria. Ecco la chiave di questo spettacolo, dove la scenografia raffigura l’interno di un teatro, dal punto di vista degli attori, uno spettacolo al contrario, con le file dei palchi sul fondo e con le luci della ribalta puntate verso la sala. In questo luogo irreale si avvicendano un Attore e un’Attrice, Peppe Barra e Lalla Esposito, con duetti, monologhi, canzonette, di antico e moderno repertorio, oltre a improvvise incursioni surreali nel repertorio dei classici, con due poltroncine e consunti fondalini dipinti a delineare le situazioni drammatiche. Uno spettacolo di “Varietà̀” con un finale in Maschera: l’Attore veste il costume di Pulcinella e l’Attrice quello di Colombina che, nel rivedere il suo fidanzato che l’aveva abbandonata senza una parola, molti e molti anni prima, costringendola a fare la sciantosa, lo aggredisce infuriata, ma il povero Pulcinella le giura d’esser morto, per strada, senza averla potuta avvisare. É menzogna o verità̀? Colombina comincia a cedere, presa dalla drammaticità̀ del racconto. Pulcinella prosegue baldanzoso: San Pietro, dopo tanto pregare, gli ha concesso di tornare sulla terra a riprendersi la sua Colombina. Sull’onda dei ricordi e della nostalgia di un’epoca che fu, si addormentano abbracciati.

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ph Salvatore Minopoli – ag Cubo