VESTIRE GLI IGNUDI
Primo movimento del progetto di ricerca e creazione Che senso ha se solo tu ti salvi, liberamente ispirato a Le Sette opere di Misericordia di Caravaggio
DRAMMATURGIA E REGIA DAVIDE IODICE
CON ANTONIO BUONO, DAVIDE COMPAGNONE, LUCIANO D’ANIELLO, MARIA DI DATO, GIUSEPPE DEL GIUDICE, PIER GIUSEPPE DI TANNO, RAFFAELLA GARDON, CIRO LEVA, BRUNO LIMONI, OSVALDO MAZZECA, VINCENZA PASTORE, PEPPE SCOGNAMIGLIO, GIOVANNI VILLANI
COLLABORAZIONE GENERALE LUIGI DEL PRATO
SPAZIO SCENICO, MASCHERE E COSTUMI TIZIANO FARIO
COPRODUZIONE INTERNO 5, TEATRO STABILE DI NAPOLI
IN COLLABORAZIONE CON CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA COMUNE DI NAPOLI, SCARP DE TENIS – NAPOLI, BINARIO DELLA SOLIDARIETÀ – NAPOLI
Progetto finanziato
con POR FESR 2007-2013 “La cultura come risorsa”
Prima assoluta
Paese Italia
Lingua Italiano
durata: 1h
Luogo Centro Prima Accoglienza (ex Dormitorio Pubblico)
Date
12/06/2014 ore 17:00
12/06/2014 ore 18:00
13/06/2014 ore 17:00
13/06/2014 ore 18:00
14/06/2014 ore 17:00
14/06/2014 ore 18:00
15/06/2014 ore 17:00
15/06/2014 ore 18:00
Che senso ha se solo tu ti salvi è il terzo momento di un processo creativo che Davide Iodice dedica alla crisi della società contemporanea: nelle due tappe precedenti aveva affrontato il sogno e l’eredità generazionale. Ispirato alle Sette opere di Misericordia di Caravaggio, il lavoro ha come tema il concetto di compassione, nel senso etimologico di empatia, di relazione vitale. Anche qui la ricerca unisce indagine antropologica ed espressiva, attraverso un processo di laboratori e residenze creative con attori e non-attori.
Il percorso si articola in due movimenti. Nel primo – Mettersi nei panni degli altri – ispirato a Vestire gli ignudi, gli attori della compagnia, gli utenti del dormitorio pubblico di Napoli e del progetto Scarp de Tenis indagano il tema dell’identità perduta.
Nel secondo – Dentro – ispirato a “visitare i detenuti e curare gli ammalati”, presentato in forma di video documento (proiettato allo START il 17, 18 e 19 giugno), viene mostrato il percorso laboratoriale affrontato nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Secondigliano.