COREOGRAFIA: KAROLE ARMITAGE
durata: 1h | Paese: Italia, Spagna | Lingue: spagnolo
Teatro San Ferdinando – 24-25/06/2009, 20:30 – 26-27/06/2009, 23:00
PRODUZIONE: NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA.
IN COPRODUZIONE CON: ARMITAGE FOUNDATION NEW YORK.
Il Napoli Teatro Festival Italia ha invitato Karole Armitage a creare un nuovo spettacolo per Napoli, portando in scena uno sguardo inedito sulla cultura e sulla vita della città.
Protagonista di Made in Naples, la figura di Pulcinella, presentata in un allestimento in cui si incontrano e si confondono tante versioni possibili del personaggio – tratto distintivo che ha fatto conoscere le opere della coreografa in tutto il mondo. Se la scenografia è affidata a Karen Kilimnik, artista che ha saputo combinare, nei propri dipinti, cartoni animati e celebrità del XX secolo con la ritrattistica sette-ottocentesca, le creazioni di Alba Clemente (che cura i costumi e gli oggetti di scena), rispecchiano una ricerca di equi- librio fra le origini di Pulcinella e il contemporaneo. La partitura sonora di Made in Naples racchiude opere nuove ed antiche – da al- cuni capolavori barocchi a un classico dei Sex Pistols – oltre a musiche composte appositamente da alcuni musicisti napoletani.
«Pulcinella potrà anche essere vestito di bianco, ma reca in sé molteplici colori. Made in Naples colloca Pulcinella attraverso un prisma, che rifrange il personaggio in un arcobaleno di punti di vista differenti.
Lo spettacolo è un vaudeville contemporaneo, un caleidoscopio di azioni. Pulcinella spazia dalla commedia al romanzo, dalla cultura popolare alle tradizioni aristocratiche ed intellettuali, movenze di animali, impersonificazioni maschili e femminili, musicisti, scene concettuali, esibizioni acrobatiche, un pizzico di politica, danza pura, accenni alla commedia dell’arte ed anche una serie di dipinti ispirati al personaggio stesso.
Ho scoperto che le origini di Pulcinella vanno fatte risalire alla figura egizia di Toth, che riemerge nel volubile dio greco Ermete, per poi reincarnarsi in Mercurio in età romana, trasformandosi infine in Pulcinella. Ciò che sta a monte di tali incarnazioni è un incontro con la morte, una resa dei conti con un mistero insondabile.
Per Jung, Pulcinella è la rappresentazione dell’inconscio collettivo, tramite il quale riusciamo a guardarci dentro, al di là della maschera che indossiamo nella vita pubblica, per confrontarci col nostro io più profondo.
A Napoli, queste idee antiche e profonde sono espresse associando Pulcinella ai polli, che non sono solo divertenti, ma beccano per terra per mangiare i vermi – un modo per comunicare con la morte.
L’umanità ed il mistero di Pulcinella sono universali ed hanno saputo attraversare frontiere geografiche, così come temporali. Ho trovato molte persone straordinarie fra i napoletani che ho incontrato, che hanno condiviso con me la loro conoscenza e le loro considerazioni su Pulcinella, con la massima generosità. Vestito di bianco, con la sua maschera nera, Pulcinella rappresenta due elementi opposti, la vita e la morte.
Proprio come Napoli, Pulcinella è sempre in grado di reinventare se stesso; di rinascere senza perdere nulla del passato. Il mio ringraziamento va a Napoli ed alla sua cultura unica, fonte di grandi ispirazioni» – Karole Armitage.