un progetto di Peppe Lanzetta
prova aperta 29 giugno 2018 ore 19.00

Liceo Artistico Sabatini Menna (Salerno)

«Il mare. La speranza. L’estasi e il dolore.
Il ritorno e le lampare. I naufragi. L’odore. Hemingway e Licola.
La Sicilia e la pietra nera di Procida.
Il mare. Presente in tutti i miei libri, nei racconti e nei romanzi.
Dalla litoranea scalcinata di Torre del Greco presente nel racconto L’immensità in Figli di un Bronx minore fino al mare di Stromboli protagonista assoluto in Giugno Picasso, dove un ex marinaio apre una piccola pensione e lì ospita i suoi amici portatori di demoni e fantasmi. Il mare della Rossa di Un Messico Napoletano fino ai racconti sul femminicidio, L’Isola delle Femmine. Il mare catramoso, sporco, gialloepatite, il mare nero ma anche azzurro verde profondo chiaro e cristallino visto e raccontato dagli occhi e dalle labbra di non eroi, ultimi che ad esso guardano come via di fuga o come portatore di ricchezze. Il mare raccontato da tanti scrittori e tra gli altri mi piace ricordare L’isola Riflessa della compianta Fabrizia Ramondino, splendido accanirsi e ostinarsi di ricerche delle curve dell’anima sull’isola di Ventotene. Il mare di Melville e il mare nostrum. Il Mediterraneo giaciglio bagnato per figli di un sogno perduto tra squali e traghettatori che non hanno mai conosciuto un Caronte di immaginaria memoria.
Il mare che ho cantato nell’opera Non canto, non vedo, non sento usando la voce come strumento per acchiappare alghe e ritmi, chitarre bouzouki ed echi di flamenco, tra Gibilterra e l’Andalusia e “da Casablanca se ne fujeno a mille a mille mentre la città si tinge i capelli”.
A Lampedusa ‘o mare è ‘nfuso, lirica da me composta una quindicina d’anni orsono e tristemente oggi attuale.
Ho scritto, ho cantato, ho rappato, ho sognato, ho camminato, ho visto, ho toccato, tante volte sono affogato ma il mio mare della vita mi ha sempre restituito alla battigia, come risacca, tra siringhe, carte sporche, mozziconi, detriti, cocci di bottiglie, rena bianca e nera, rena che conserva tutti i camminamenti di un’umanità che spesso proprio al mare ha chiesto delle risposte altrimenti rimaste inevase.
Un progetto in cui l’autore cerca di contaminarsi con gli allievi che prenderanno parte al workshop. L’idea è quella di invogliare i partecipanti a tirare fuori attraverso la scrittura il mare che ognuno si porta dentro. Un mare reale e metaforico, un mare catalizzatore di sentimenti e stati d’animo, sensazioni e voglia di comunicare. Scrivere, scrivere e raccontarsi. Ascoltare la voce dei giovani e poi scegliere di volta in volta brani, frammenti, frasi, espressioni che poi serviranno a comporre un mosaico finale scelto dall’autore in compagnia dei partecipanti per una sorta di reading finale corale con voci che narrano e che si sovrappongono, che sussurrano o che declamano, che interpretano o che si lasciano interpretare dalla loro stessa narrazione.
Una sorta di oratorio laico che ha come protagonista quello che il mare sa, da’, quello che racconta, che stimola, che propone o solo quello che gli allievi attraverso la voce del mare vorranno comunicare. Per allargare un abbraccio, per riprendere a parlare e a confrontarsi».

Il laboratorio Le risposte del mare si svolge dall’11 aprile al 29 giugno, tutti i mercoledì e venerdì dalle ore 15 alle ore 18.