A CURA DI CLAUDIO DI PALMA E VESUVIOTEATRO
DA CURZIO MALAPARTE
RADIOCRONACA NOTTURNA CON FRANCESCO MONTANARI
REGIA DAVIDE SACCO
TEATRO NUOVO
24 GIUGNO 2023 ORE 20.00
Approfondito, ostinato e dettagliato esame comparativo fra la spiritualità atletica di Bartali e l’efficienza meccanica di Coppi, il saggio di Curzio Malaparte diventa occasione per tracciare le differenze umorali e psicologiche di un’Italia d’altri tempi. Si fa, però, al tempo stesso, proposta singolare per scoprire nelle caratteristiche di due campioni del ciclismo ispirazioni possibili a teorie superomiste o volteriane. Fra illuminati ed illuministi, dunque, si snoda il racconto notturno di un moderno speaker radiofonico. Il suo dialogo con gli abitatori insonni dell’etere diventa occasione per ricordi personali, familiari. Montanari permea il silenzio della notte con le note di Paolo Conte, dei Kraftwerk, ma soprattutto con le note della sua voce tutta intenta ad attraversare la storia di due leggende sportive, ma anche protesa ad esaltare l’animo dello stesso Malaparte. Una progressione narrativa dedicata proprio all’entusiasmo dello scrittore toscano di pensare alla bicicletta come suo sempre emozionante ornamento del paesaggio dell’infanzia.
SPORTOPERA 2023
Chi si applica alla scienza deve anche esercitare i movimenti del corpo facendo ginnastica, e così chi alleva il corpo deve farvi corrispondere i movimenti dell’anima, giovandosi della musica e della filosofia. Platone
Platone certifica l’esistenza di una complementarità fra filosofia e atletismo. La conferma probabilmente in base alla sua esperienza non tanto di pensatore quanto di lottatore, pare fosse cultore ed interprete del pancrazio. Elegge in questo modo l’agón, cioè il confronto, la disputa, a misura identificativa sia della lotta che del dialogo, ovvero dello strumento ideale della conoscenza filosofica. Così, proprio il dialogo, diventa la cifra espressiva comune alle tracce drammaturgiche di Sportopera23. Una provetta tennista, Coppi, Bartali, il nuotatore Eraclito, un allenatore spretato, si fanno interpreti singolari ed emblematici dello gnōthi seautón (conosci te stesso) e del medèn àgan (niente di troppo) ovvero dell’obiettivo e del limite riguardanti al tempo stesso l’esercizio del pensiero come quello dello sport. Già, lo sport, quel controverso miscuglio di passioni e pulsioni al quale (credendo a Porfirio “Nudi e senza tuniche entriamo nello stadio, nei giochi olimpici dell’anima”) molti filosofi hanno dedicato inesausta partecipazione emotiva e spregiudicata esplorazione fisica.
Claudio Di Palma