DI CLAUDIO FINELLI
REGIA MARIO GELARDI
CON SIMONE BORRELLI, ALESSANDRO PALLADINO
MUSICHE ESEGUITE DAL VIVO DA ARCANGELO MICHELE CASO (VIOLONCELLO)
COREOGRAFIE DI DANILO DI LEO
SCENE E COSTUMI RACHELE NUZZO
LUCI ALESSANDRO MESSINA
AIUTO REGIA DAVIDE MERAVIGLIA
PRODUZIONE NUOVO TEATRO SANITÀ

CAPODIMONTE – CASINO DELLA REGINA (PORTA MIANO)
29, 30 GIUGNO
ORE 21.00 DURATA 1H DEBUTTO

«Siamo due spiriti gemelli. Ecco la prova: sette anni senza vederci e abbiamo coinciso in tutto come se parlassimo tutti i giorni. Grande, grande Salvador Dalí.
(Federico García Lorca)

È il 1923. Alla Residencia de Estudiantes, famoso collegio a Madrid che ospitava rampolli dell’alta borghesia spagnola, arriva un giovane impacciato dall’aria un po’ trasognata e l’aspetto singolare. Ha diciotto anni e fa il pittore. Il suo nome è Salvador Dalí.
Il giovane attira l’attenzione di un poeta poco più grande di lui e molto in vista alla Residencia: Federico Garcia Lorca. Tra i due nasce un’amicizia fatta soprattutto di intesa intellettuale. È difficile dare un nome al tipo di rapporto. Di fatto, non si hanno prove di una relazione romantica tra loro.
Lorca scrisse la celebre Ode a Salvador Dalí, dove è ben chiaro l’affetto che provava per l’amico: lo definisce “rosa del giardino”.
Lasciata la scuola inizia tra i due un epistolario durato fino alla fucilazione del poeta. Della fitta corrispondenza sono sopravvissute quaranta lettere scritte dal pittore a Lorca, mentre sono rimaste solo sette lettere di Lorca a Dalì. La spiegazione sembra si trovi nell’atteggiamento ostile nei confronti di Lorca sia da parte della sorella di Dalì che della moglie.
Partendo dalle lettere ritrovate di Salvador a Federico, Finelli ha immaginato le risposte del poeta all’amico pittore. Poesia, pittura, amicizia, sentimenti che sfiorano l’amore, in un rincorrersi di parole e disegni. Nove anni di lettere reali e immaginarie.
Le lettere di Dalì, inviate all’amico, raccontano di un rapporto cinico che si scontrava con una disperata ricerca d’amore. In scena l’ultimo incontro, l’ultimo ballo tra i due che segna la fine di un’amicizia, forse di un amore, sicuramente la fine di una vita.

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