CON FRANCESCA BORRIERO, MICHELANGELO DALISI, EMANUELE VALENTI
COSTUMI ROSARIO MARTONE
SCENE LUIGI FERRIGNO
DISEGNO LUCI PACO SUMMONTE
ASSISTENTE ALLA REGIA FRANCESCO LUONGO
DRAMMATURGIA E REGIA FABIO PISANO
UNA PRODUZIONE LIBERAIMAGO
CAPODIMONTE – PRATERIE DEL GIGANTE
30 GIUGNO ORE 22.30
DURATA 1H+20MIN
DEBUTTO ASSOLUTO
Un ragazzo, un giovane, forse straniero, bussa al primo piano della palazzina di periferia in cui vive, per parlare con i proprietari di casa. Il fatto è che il loro bagno – presente sulla stessa verticale del suo, a pian terreno – perde; da qualche parte, perde acqua; e questo ha provocato la formazione di una macchia di umido proprio sul suo soffitto. E’ lì per farlo presente, per trovare una soluzione. La coppia che abita quella casa, si compone di un marito e di una moglie. Una donna, forse una madre e il marito, impegnato alla frontiera; un uomo integerrimo, tutto d’un pezzo, che non s’è mai piegato a tentativi di corruzione, che non ha mai abusato del suo ruolo. Il dialogo tra i tre è un dialogo violento, in totale (dis)ascolto, in cui i due proprietari non ne vogliono sapere di andare a controllare i tubi del loro bagno anzi, sembrano finanche infastiditi. Man mano che il giovane prova a parlare con loro due, il dialogo diventa sempre più aspro, si scende giù per cunicoli sempre più stretti, fin quando l’uomo, in divisa per il lavoro, tratta il giovane come fossero alla frontiera e lui, in preda al panico, prova persino a pagarlo per poter entrare nel loro bagno, per poter evitare un danno.
Il testo, scritto da Fabio Pisano, vive di una profonda incomunicabilità tra i dramatis personae presenti sulla scena; una incomunicabilità al limite con l’assurdo; i dialoghi sono stretti, brevi, freddi, alternati a momenti monologanti che sembrano parlare più ad un “altrove” che all’interlocutore di turno. Ognuno dei tre dramatis personae vive una propria condizione “confinata”, nessuno in quell’appartamento è a proprio agio; né i proprietari, né l’ospite, giunto lì per un preciso e banale motivo.