DI ELENA COSTA
REGIA RENATO ARCURI
CON ROBERTO CACCIOPPOLI, ERASMO GENZINI
SCENE SANTUZZA CALì
LUCI PIETRO SPERDUTI
COSTUMI SANTUZZA CALì
MUSICHE STEFANO CAPRIOLI
PRODUZIONE FLIMFLAM SRL
CAPODIMONTE – CASINO DELLA REGINA (PORTA MIANO)
22, 23 GIUGNO ORE 21.00 DURATA 50MIN DEBUTTO
Riccardo e Marcello sono di turno, in una notte di gennaio di inizio millennio. Vicini ma separati dalla presenza del sacello. Immobili, in una fissità fisica che non corrisponde alla dimensione emotiva, che invece segue il ritmo e l’imprevedibilità dei pensieri e dei ricordi dei due ventenni.
Due militari immaginari nati però dalla realtà, da un “fatto” accaduto davvero, un fatto inspiegabile, doloroso, uno di quei fatti che inseriamo nella scatola dell’assurdo, in cui galleggiano eventi e sentimenti che abbiamo rinunciato a capire. Un solo articolo, di Repubblica, letto a caldo, lascia intravedere “i motivi” del suicidio di un giovane militare calabrese.
E da lì parte l’autrice, e scrive di Riccardo, l’autore del gesto estremo, appiccicandogli addosso qualcuno dei suoi pensieri inconsistenti, costruendogli un passato che appartiene ai “maschi” della sua generazione, a quei giovani uomini ancora a cavallo tra il forzato virile dei loro padri e la fluidità di questi anni. E poi scrive di Marcello, lo spettatore dell’assurdo, colui che all’assurdo è sopravvissuto e lo può raccontare, può riflettere, prendersi le colpe, crescere, sbagliare, andare avanti, anche dopo aver visto il respiro di Riccardo allontanarsi dalla vita… anche dopo aver incrociato il suo sguardo alla fine di tutto, quando ormai la partita è stata giocata e il risultato è rimasto sospeso sopra l’altare della patria, sopra quella bara piena di corpi smozzicati. Chi ha vinto? Chi ha perso? Chi è rimasto vivo davvero?