REGIA E DRAMMATURGIA GIANNI SPEZZANO
CON GENNARO DI COLANDREA, GIUSEPPE GAUDINO, ADRIANO PANTALEO
PROGETTO SCENOGRAFICO VINCENZO LEONE
DISEGNO LUCI PACO SUMMONTE
COSTUMI MARTINA PICCIOLA
AIUTO REGIA ADRIANA MAZZEI
PRODUZIONE LA MANSARDA TEATRO DELL’ORCO

CAPODIMONTE – CASINO DELLA REGINA (PORTA MIANO)
16 GIUGNO
ORE 21.00 DURATA 1H+40MIN DEBUTTO

Davide, detto DODI, da ragazzino era il più̀ forte tra i quattro fratelli. DODI, il secondo figlio, era coraggioso, non aveva paura di niente. Poi il giorno del suo trentesimo compleanno si è ucciso. DODI era cambiato nel tempo, così, senza un vero motivo. Prima malinconico, poi triste, poi chiuso, poi isolato, poi depresso e poi morto.
DODI non c’è più̀ da 8 anni e la vita è andata avanti, la famiglia ha trovato una nuova forma, una forma deturpata da questa grande cicatrice. Una cicatrice che non si rimargina e che fa sanguinare il destino dei 3 fratelli che dalla morte di DODI non sono più̀ riusciti ad avere una vita felice. Oggi è il compleanno della “piccola”, la prima e unica figlia di Paolone, il primo figlio. Paolone sta preparando la sala con gli addobbi ma è tormentato dalla paura che la sua ex-moglie si presenti alla festa. Non è la benvenuta, non lo è più̀ da quel giorno in cui si schiantò con l’auto contro un albero con a bordo la bambina. Lo fece perché́ Paolone stava pensando di lasciarla e lei non poteva sopportare questo pensiero. Pino, il quarto figlio, è il primo ad arrivare per dare una mano. Pino è un ragazzo atarassico, niente lo tocca e dice quello che pensa senza troppi fronzoli. Pino aveva il sogno di andare a studiare cinema in America. Poi la morte di DODI ha cambiato i suoi piani. Pino quel giorno era con lui, sul ciglio del dirupo in cui si lanciò, Pino riuscì̀ ad afferrarlo ma non riuscì̀ a tenerlo. Quel giorno è morta anche una parte di lui, una parte che credeva nella felicità. Pino cucina la cocaina e guadagna bene, continua a mettere soldi da parte per un viaggio che non farà̀ mai. Anche Tony, il terzo figlio, ha il suo fantasma: ha perso il suo primogenito due anni fa, un bambino di 4 anni. Tony però ha deciso di affrontarlo in un modo o nell’altro. Tony è ossessionato dal mondo dell’aldilà̀. Cosa c’è dall’altra parte? Se ci fosse una prova da affrontare e suo figlio è lì solo e privo di risorse? Tony lo deve sapere. Un patto solenne con i fratelli gli vieta di togliersi la vita come fece DODI, per questo escogita un piano alternativo. Decide di indursi una NDE, una esperienza di pre-morte. Affacciarsi dall’altra parte e vedere. Solo così può̀ tornare a vivere. Per riuscire in questo obiettivo ha bisogno dell’aiuto di Pino, l’unico che può̀ mandarlo in overdose e rianimarlo, a suo modo Pino è un chimico esperto. La NDE si farà̀ dopo la festa, con o senza l’aiuto dei fratelli che spaventati dal gesto di Tony accettano di aiutarlo e tentare di tenere la situazione sotto controllo.
Tony si sottopone ad una esperienza di pre-morte. Quando fa ritorno dalla NDE è un uomo diverso. Purtroppo non ha incontrato il suo primogenito ma suo fratello DODI, il secondo figlio, che gli ha consegnato tre messaggi: uno per ogni fratello.
La messa in scena punterà̀ a far risaltare la struttura drammaturgica e porre l’attenzione sui messaggi e le dinamiche che racconta. Il lavoro con l’attore sarà̀ determinante, sia nella fase di analisi del testo che successivamente per la caratterizzazione dei profili psicologici dei personaggi. L’interpretazione del pensiero, dei meccanismi interni ad ogni personaggio, nelle pause del testo, sarà̀ la chiave per una messa in scena efficace che punta ad un forte impatto emotivo.
La scenografia, ideata da Vincenzo Leone, è essenziale e funzionale rispetto alle esigenze del testo, tutto ciò̀ che è superfluo viene eliminato, ogni oggetto è oggetto drammaturgico, ideato e utilizzato solo per il corretto svolgimento della narrativa.
I costumi sono affidati a Martina Picciola, mentre le luci a Giuseppe Di Lorenzo.
Tutto il cast artistico è composto da giovani artisti napoletani.

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ph Salvatore Pastore – ag Cubo