DI SILVIO PERRELLA
CON ANNA BOCCHINO E CLARA BOCCHINO
REGIA ETTORE NIGRO
COSTUMI GIUSEPPE AVALLONE
MUSICHE E CONSULENZA MUSICALE MARIO AUTORE
SCENE GIANCARLO MINNITI
REGISTA ASSISTENTE GIOVANNI SBARRA
DISEGNO LUCI ETTORE NIGRO
ORGANIZZAZIONE GIULIO MARIA FURENTE
PRODUZIONE PICCOLA CITTÀ TEATRO (TEEN THEATRE)
SALA ASSOLI
8 LUGLIO 2025, ORE 21:00
DURATA 1H E 20 MINUTI
Il purgatorio dei viventi è zampillato da me come un qualcosa di necessario, che evidentemente covavo da tempo senza essermene accorto.
Adesso che esiste come opera teatrale, diretta da Ettore Nigro e interpretata da Anna e Clara Bocchino; adesso che gli spettatori possono farne esperienza mi accorgo che si tratta di un testo che insegue la possibilità di stare al mondo con decenza.
Per farlo a noi umani non resta che accettare la nostra dimensione temporale, il nostro essere di passaggio, la necessità di una contrattazione in continuo movimento dei gesti civili e sentimentali.
Il purgatorio è un regno immaginativo nato relativamente da poco. Ha infatti preso la sua prima forma nel Medioevo e a differenza sia dell’inferno sia del paradiso è il regno del tempo.
Potremmo dire che la forma che meglio si adatta alla sua dimensione sia la città, la forma dell’abitare che è stata inventata per accogliere comunità di umani in dialogo tra di loro.
Allo stesso tempo il purgatorio ama confrontarsi con luoghi mutevoli e metamorfici come il mare, dove ogni cosa non è mai la stessa e ogni attimo è anche un altro, in un rotolìo infinito di onde.
Ogni cosa nel purgatorio è in relazione con un’altra; e ogni cosa sa di essere misurata dai confini della prossimità.
E’ per questo che nel Purgatorio dei viventi si tesse l’elogio del grigio, un colore che sembrerebbe minore rispetto a cromie più squillanti e perentorie, ma che invece ha nel suo grembro tutta la gamma degli altri colori, perché è per l’appunto una cromia relazionale, l’emblema di chi sa e vuole stringere la mano altrui.
Buono spettacolo!
Silvio Perrella


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