NUOVO TEATRO CATALANO A NAPOLI
DI JORDI GALCERÁN
CON LUCA IERVOLINO, LUCIANO SALTARELLI
REGIA ROSARIO SPARNO
SCENA ENRICO DE CAPOA
COSTUMI ALESSANDRA GAUDIOSO
DISEGNO LUCI SIMONE PICARDI
PRODUZIONE CASA DEL CONTEMPORANEO
PALAZZO FONDI
1, 2 LUGLIO ORE 19.00
DURATA 1H+30MIN
PRIMA ASSOLUTA
«Mi dispiace, ma le cose funzionano così». Con queste parole inizia Il prestito, la divertente e geniale commedia di Jordi Galcerán.
Un direttore di banca nega un prestito a un cliente che in garanzia può dare solo la sua parola d’onore; allora il problema di un singolo uomo diventa il problema della congiuntura econo- mica internazionale. Ma il punto è questo: è proprio sicuro che le cose funzionino così?
Caratterizzato da una scrittura esilarante e serrata, Il prestito è una commedia pura che delinea due personaggi: il direttore e il cliente, in una lotta di potere. La dignità, l’amore, la famiglia, il rispetto e la vita sono la posta in gioco.
Un ring che è perimetro di un vero e proprio duello.
Ma il pubblico non è semplice spettatore di questo match.
Il pubblico che guarda è il sistema stesso che tacitamente alimenta questo conflitto; il pubblico è al contempo Direttore e Cliente, in un crescendo di comicità e tensione in questo scontro senza fine perché «le cose funzionano così».
PROGETTO E TRADUZIONI A CURA DI ENRICO IANNIELLO
PRODOTTO DA CASA DEL CONTEMPORANEO, NUOVO TEATRO SANITÀ, MUTAMENTI/TEATRO CIVICO 14
IN COLLABORAZIONE CON DELEGAZIONE DEL GOVERNO DELLA CATALOGNA, INSTITUT RAMON LLULL
PALAZZO FONDI DALL’1 AL 15 LUGLIO
La produzione drammaturgica catalana, arricchitasi enormemente negli ultimi quindici anni grazie al lavoro di importanti presidi culturali come la Sala Beckett o attraverso progetti speciali dedicati alla scrittura come la piattaforma Catalandrama, o il T6 del Teatro Nacional de Catalunya – all’epoca diretto dal drammaturgo e regista Sergi Belbel –, ha trovato un importantissimo referente scenico in Italia, specificatamente a Napoli. Le due città gemelle, portuali, marine e collinari insieme, linguisticamente percorse dalla stessa corrente dovuta a uno scambio costante tra le due coste, ultimamente si parlano moltissimo, teatralmente, con risultati inaspettati. Bisogna sottolineare come esperimenti di traduzione dal catalano a una lingua teatralmente molto potente quale il napoletano, hanno prodotto spettacoli fortunati che hanno aperto la strada a una sorta di scrittura transmediterranea (Chiòve e Jucature di Pau Miró, premio Ubu 2013, ne sono due chiari esempi). Jordi Galceran, LLuisa Cunillé, Josep Maria Mirò, Jordi Casanovas, Marta Buchaca e altri autori catalani sono stati costantemente portati in scena nel nostro paese ultimamente, nei più importanti contesti.
Il progetto Rua Catalana intende arricchire, dietro la spinta della Delegazione del Governo Catalano in Italia e dell’Istituto Ramon Llull, e rinforzare questa relazione attraverso la messinscena di tre nuovi testi andati in scena in Catalogna con successo nelle ultime stagioni, affidandoli a tre compagnie che usano frequentemente il napoletano come lingua di riferimento per il loro lavoro.
Enrico Ianniello