di e con: PERI PANE
durata: | Paese: | Lingue: Portoghese
diversi spazi della città04-05-06-07-08-09-10/06/2009

produzione PERI PANE

David Lescot (Premio Molière de la révélation théâtrale 2009) cura per la prima volta la regia di L’Européenne, testo di cui è autore e con il quale ha vinto il Gran Prix de Littérature Dramatique 2008 del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese. L’Européenne, presentato in anteprima presso la Comédie de Reims il 13 maggio, nasce da una riflessione sul senso dell’Europa maturata dall’autore durante i giorni successivi al referendum francese sull’approvazio- ne della Costituzione Europea.
La vicenda ruota attorno all’invito che la Commissione europea rivolge a diversi intellettuali per creare opere (teatrali, musicali, poetiche) in grado di offrire una rappresentazione univoca della cultura europea. Lo spettacolo suggerisce che una voce unica dell’Europa è impossibile e che non esiste una lingua capace di risolvere le differenze e di rimediare alla necessità della traduzione. Le contraddizioni e gli scarti restano necessariamente insoluti. E, tuttavia, questo stato di cose non testimonia una disfatta, ma racconta la specificità stessa dell’Europa, la ricchezza e la pluralità delle culture e delle tradizioni che la costituiscono e la animano. Nelle sue diverse rappresentazioni europee, il testo di Lescot accoglierà nuovi personaggi interpretati da attori dei paesi ospitanti, proponendosi, così, come un esempio di drammaturgia aperta e polifonica.
Dopo Le Troiane, diretto da Annalisa Bianco e Virginio Liberti, L’Européenne è il nuovo spettacolo della Compagnia Teatrale Europea, prodotta e promossa dal Napoli Teatro Festival Italia e composta da attrici e attori che parlano sulla scena le molteplici lingue dei loro paesi d’origine.
«Mi piaceva l’idea d’incarnare l’Europa in una figura femminile (come quella mitica di cui si innamora Zeus, Europa madre degli europei), di renderla presente sulla scena. Mi sono ispirato a mia nonna, ebrea polacca immigrata in Francia negli anni Trenta. Ma L’Européenne è anche, come la Marsigliese, il titolo di un inno possibile, e gli inni svolgono un ruolo fondamentale nello spettacolo, poiché si assiste ai molteplici tentativi di sostituire quello preesistente (l’Inno alla gioia di Beethoven). L’Européenne è uno spettacolo poliglotta, ad immagine dell’introvabile comunità europea. La questione delle lingue è una delle più importanti e più appassionanti intorno alle quali ruota l’effettiva costituzione dell’Unione Europea. La tra- duzione e l’interpretariato rappresentano un terzo del budget dell’Unione: pensate al cimitero di carta che si crea al termine di una seduta parlamentare a Strasburgo, dopo che tutto è stato tradotto nelle 24 lingue ufficiali! Questa dismisura mi attrae, c’è materia per la scena nel funzionamento impossibile di questa Babele. Nello spettacolo ci sono dei musicisti in cerca d’orchestra, coinvolti in un progetto europeo del quale faticano ad afferrare il senso. Attraverso questi passa l’universo dell’Europa dell’Est, con la sua musica e le sue culture, che, con il suo recente ingresso in Europa, inquieta il confine occidentale. Ho voluto accogliere i musicisti tra i personaggi della commedia e ho assegnato loro dei ruoli perché amo i musicisti che recitano come gli attori che cantano. Questa è per me la condizione per creare un mondo teatrale, un’estetica comune».

David Lescot