LETTERE DI EROINE DEL MITO DALL’ ANTICHITÀ AL PRESENTE
UNO SPETTACOLO DI KOREJA
IN COLLABORAZIONE CON LE BELLE BANDIERE
DA HEROIDES DI OVIDIO E DA IMPROVVISAZIONI E SCRITTURE SCENICHE
ELABORAZIONE DRAMMATURGICA E REGIA ELENA BUCCI
COLLABORAZIONE ALLA DRAMMATURGIA E SGUARDO MARCO SGROSSO
CON GIORGIA COCOZZA, ANGELA DE GAETANO, ALESSANDRA DE LUCA, EMANUELA PISICCHIO, MARIA ROSARIA PONZETTA, ANĐELKA VULIĆ
MUSICHE ORIGINALI DAL VIVO GIORGIO DISTANTE
DISEGNO LUCI LOREDANA ODDONE
CURA DEL SUONO FRANCO NADDEI
COSTUMI ENZO TOMA
ASSISTENTE ALL’ALLESTIMENTO NICOLETTA FABBRI
TECNICI DI COMPAGNIA ALESSANDRO CARDINALE, MARIO DANIELE
FOTO DI ILENIA TESORO
PRODUZIONE KOREJA
IN COLLABORAZIONE CON LE BELLE BANDIERE
TEATRO NATURALE DI PIETRELCINA (INGRESSO DA VIA WADOWICE)
13, 14 GIUGNO ORE 21.00 DURATA 55MIN
Ovidio immagina le eroine del mito intente a scrivere una lettera ai loro uomini, narrando di amore, abbandoni, tradimenti. Per la prima volta nella storia della letteratura siamo di fronte ad un romanzo epistolare dove le donne indirizzano il loro messaggio al silenzio e all’assenza dell’altro. La voce del poeta si intreccia alla loro per raccontare l’intero mito, ma anche per rivolgere una luce speciale e spesso ironica sul destino delle donne, sulle loro ingiuste sofferenze, sulle loro qualità̀ spesso ignorate, disilluse, sprecate. Lo fa con l’ironia dell’intelligenza e della creazione, la stessa che ha sorretto molte donne nel loro cammino, la stessa che fa degli artisti creature senza sesso e identità̀, votate a creare e a reinterpretare le storie e i personaggi più̀ diversi senza giudicare, ma cercando di comprendere. Seguendo il luminoso esempio di Ovidio che si fa medium di un coro spesso ammutolito dalla storia, diamo voce e corpo ad alcune eroine del mito, più̀ o meno famose come Fillide, Enone, Arianna, Canace, Fedra e Medea. Sono ironiche e tragiche allo stesso tempo, proprio come è la vita, sono le nutrici, le corifee, le amiche, le sorelle, le madri, le nonne, le zie e commentano, partecipano, cadono in contraddizione, giudicano, si ricredono, si commuovono, cambiano. Un’opera in musica, che ritrova canti antichi che risvegliano la sensazione del legame con la terra dove si nasce per allargare, poi, lo sguardo al mondo intero.
Elena Bucci