A CURA DI ROMEO CIVILLI

PALAZZO FONDI
DAL 3 AL 31 LUGLIO
DA GIOVEDÌ A DOMENICA
ORE 17.00-20.00
INGRESSO GRATUITO

«Nonostante la legge del 2017 (Child Marriage Restraint Act) fissi I’età minima dei matrimoni a 18 anni per le ragazze e a 21 per i ragazzi, in Bangladesh il numero delle spose bambine è ancora allarmante, collocandosi  al secondo posto al mondo con più di 4 milioni – spiega Silvia Rovelli, cooperante in Bangladesh -. Questa pratica riflette norme patriarcali e un’inuguaglianza di genere che vede le bambine inferiori rispetto ai coetanei maschi. Povertà, analfabetismo e onore spingono i genitori a fissare il matrimonio con l’arrivo della pubertà, per evitare che le ragazze abbiano relazioni prematrimoniali. La data del matrimonio, accompagnata dal pagamento della dote alla famiglia del marito, comporta anche la fine della possibilità per le giovani donne di studiare e di poter trovare lavoro. Le gravidanze, spesso frequenti in corpi non completamente formati, provocano problemi psichici e fisici sia nella mamma che nel bambino e i mariti, troppo spesso, non risparmiano abusi e tradimenti, incrementando il numero di giovani donne divorziate prima dei 20 anni. Questo fenomeno continua a alimentare un circolo vizioso in cui le giovani donne rinnegate sono dalla stessa società che le ha fatte sposare».

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ph Ivan Nocera – ag Cubo