NUOVO TEATRO CATALANO A NAPOLI

DI PAU MIRÓ
REGIA ROBERTO SOLOFRIA
CON MICHELE BRASILIO, MARINA CIOPPA, ILARIA DELLI PAOLI, ROBERTO SOLOFRIA PROGETTO SONORO PAKY DI MAIO
SCENE ANTONIO BUONOCORE
COSTUMI ALINA LOMBARDI
AIUTO REGIA LUIGI IMPERATO
FOTO DI SCENA MARCO GHIDELLI
PRODUZIONE MUTAMENTI/TEATRO CIVICO 14

PALAZZO FONDI
7, 8 LUGLIO ORE 19.00
DURATA 1H+30MIN
PRIMA ASSOLUTA

Pau Miró, uno dei più validi autori della drammaturgia catalana attuale, ci presenta – in chiave di commedia – quattro donne che si avvicinano ai cinquanta: una biologa che lavora in un casello, un’architetta senza lavoro, un’archeologa che pulisce condomini e una maestra appena licenziata. Ognuna di loro ha la propria storia, ma si trovano in una condizione molto simile e affrontano le stesse difficoltà. Appartengono a una classe media che combatte ancora con gli effetti della crisi e che deve usare tutta la propria forza per non sparire. Il racconto inizia quando una di queste donne, l’architetta, esce di casa una notte e decide di non tornare, lasciandosi alle spalle un marito e un figlio. Si trasferirà in uno studio dei Quartieri Spagnoli, una parte della città a lei quasi sconosciuta. Lì, l’architetta si ritirerà in una forma di clausura, per mangiare pizza e guardare serie tv. Non riuscirà però a fare in modo che le sue amiche, conosciute fin dall’adolescenza, la lascino in pace. L’amicizia è uno dei grandi temi di questa pièce: ci parla di quattro persone che, nella loro unione, trovano la forza per far fronte alla pressione che il mondo esercita su di loro.


PROGETTO E TRADUZIONI A CURA DI ENRICO IANNIELLO
PRODOTTO DA CASA DEL CONTEMPORANEO, NUOVO TEATRO SANITÀ, MUTAMENTI/TEATRO CIVICO 14
IN COLLABORAZIONE CON DELEGAZIONE DEL GOVERNO DELLA CATALOGNA, INSTITUT RAMON LLULL

PALAZZO FONDI DALL’1 AL 15 LUGLIO

La produzione drammaturgica catalana, arricchitasi enorme- mente negli ultimi quindici anni grazie al lavoro di importanti pre- sidi culturali come la Sala Beckett o attraverso progetti speciali dedicati alla scrittura come la piattaforma Catalandrama, o il T6 del Teatro Nacional de Catalunya – all’epoca diretto dal dram- maturgo e regista Sergi Belbel –, ha trovato un importantissimo referente scenico in Italia, specificatamente a Napoli. Le due cit- tà gemelle, portuali, marine e collinari insieme, linguisticamente percorse dalla stessa corrente dovuta a uno scambio costante tra le due coste, ultimamente si parlano moltissimo, teatralmente, con risultati inaspettati. Bisogna sottolineare come esperimenti di traduzione dal catalano a una lingua teatralmente molto po- tente quale il napoletano, hanno prodotto spettacoli fortunati che hanno aperto la strada a una sorta di scrittura transmediterranea (Chiòve e Jucature di Pau Miró, premio Ubu 2013, ne sono due chiari esempi). Jordi Galceran, LLuisa Cunillé, Josep Maria Mirò, Jordi Casanovas, Marta Buchaca e altri autori catalani sono stati costantemente portati in scena nel nostro paese ultimamente, nei più importanti contesti.

Il progetto Rua Catalana intende arricchire, dietro la spinta della Delegazione del Governo Catalano in Italia e dell’Istituto Ramon Llull, e rinforzare questa relazione attraverso la messin- scena di tre nuovi testi andati in scena in Catalogna con succes- so nelle ultime stagioni, affidandoli a tre compagnie che usano frequentemente il napoletano come lingua di riferimento per il loro lavoro.

Enrico Ianniello