DA: EURIPIDE, SENECA, RACINE
ADATTAMENTO E REGIA: MIGUEL NARROS
durata: 2h | Paese: Italia, Spagna | Lingue: spagnolo
Teatro Mercadante – 12-13-14/06/2009, 20:00
COPRODUZIONE: NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA, PRODUCCIONES FARAUTE, MACANDÉ, FESTIVAL DE MÉRIDA.
Miguel Narros, uno dei maggiori registi teatrali spagnoli, porta la tragedia di Fedra ad incontrare i modi di vivere e di relazionarsi agli altri propri dell’epoca attuale. Il personaggio della regina di Atene, una delle figure femminili più complesse della produzione di Euripide, è condotta ad affrontare il contemporaneo in un coinvolgente intreccio di parola, danza e musica.
«Fedra, moglie di Teseo, cerca di sedurre il suo figliastro Ippolito in assenza del marito, che sta compiendo una missione importante: scendere agli Inferi per salvare Proserpina. Fedra non sa che Teseo è morto nell’impresa. Fedra non può vivere, non può respirare, parla fra sé e sé, lasciando i suoi pensieri alla solitudine della notte. Nei suoi passi sonnambuli incontra Ippolito, anch’egli non riesce a dormire. Le ragioni sono diverse: Ippolito è preoccupato per il cambiamento che ha subito Fedra di recente. Fedra non dice niente, continua, persa nella notte… Con questi elementi abbiamo creato il nucleo della tragedia per rappresentarla come un’opera flamenca.
I personaggi protagonisti di questa storia sono gitani: un padre, un figlio e una donna che non accetta la sua condizione di sposa. Un coro di giovani canterà il dominio dell’amore sugli uomini di tutti i paesi, le età e le condizioni; sugli dei del cielo e dell’inferno, sugli animali della terra, dell’acqua e del cielo. Questa danza avviene nel XXI secolo. Gli esseri umani non cambiano, ma si trasformano i comportamenti. Non importa il luogo in cui si rappresenta. Lo spazio è quello della tragedia. Fedra aspira a distruggersi, e ha ragione di farlo. Ippolito non muore a causa della maledizione del padre. Ippolito muore in un incidente in moto. Questa versione è basata sui testi di Euripide, Seneca e Racine» – Miguel Narros.