coreografia e direzione artistica di Marie Chouinard
durata: 35m + 1h | Paese: Canada | Lingue: spettacolo senza uso di parole
Real Albergo dei Poveri (Cortile Quadrato) – 02-03/07/2011, 22:30
produzione Festival Danse Canada (Ottawa)
con il sostegno di ImPulsTanz (Vienna)
produzione Centre National des Arts (Ottawa), Festival du Théâtre des Amériques (Montréal)
La coreografa canadese Marie Chouinard presenta al pubblico del Napoli Teatro Festival Italia due performance nella stessa serata: Étude no. 1 e Les Trous du ciel, rispettivamente un solo di danza e un balletto in un atto.
In venticinque anni di attività Marie Chouinard ha realizzato una cinquantina di per- formance, coreografie – solistiche e di gruppo – e installazioni, spaziando dalla regia teatrale a quella video, dall’ideazione di costumi alla composizione musicale alla passione per la fotografia e per la scrittura. Con l’interattività ha lavorato accostandosi alla composizione sonora in tempo reale in diversi lavori dell’ultimo periodo, come nel solo Étude no. 1 appositamente ideato per la danzatrice Lucie Mongrain e che ha segnato il ritorno della coreografa alla forma solista. In questo solo, la Chouinard, crea una danza geometrica e scatenata dove il corpo diventa il pretesto per un insieme di movimenti tanto disarticolati quanto incredibilmente ondulatori e armoniosi di cui la musica è il prolungamento, una danza di “ferro” amplificata dalle note che si diffondono in tempo reale.
Les Trous du ciel è uno spettacolo del 1991, ricreato in una versione inedita e presentato a Montréal in occasione del ventennale della compagnia della Chouinard. A Napoli lo spettacolo è presentato in debutto europeo. Il balletto vede dieci danzatori in scena e si ispira alle peregrinazioni di una antica tribù eschimese. Tra latrati di cani e migrazioni di uccelli, tra voci filtrate e respiri amplificati, i “trous du ciel” (letteralmente “buchi del cielo”, ovvero come gli eschimesi chiamano le stelle) tessono una ragnatela di emozioni. Su un palco vuoto, si odono i passi di una banda solitaria che avanza verso un’immensità di luce. Energia e ritmo sono elementi che contraddistinguono il lavoro della Chouinard, definita dalla critica “femme sauvage du Quebec” (donna selvaggia del Quebec), per il suo stile coreografico apparentemente rude e selvaggio.