INSTALLAZIONE COREOGRAFICA VALERIA APICELLA
CON VALERIA APICELLA
EDITING VIDEO E SUONO CYRIL BÉGHIN
CANTO ANNA SELVA
ASSISTENTE DI PRODUZIONE SABRINA SORRENTINO PRODUZIONE RESIDENZA 3.14
IN COPRODUZIONE CON CONSULTRADING S.R.L. RESIDENZA ARTISTICA PUNTO ZERO ATELIER
SI RINGRAZIA ILARIA D’ATRI, PIO DELLA VOLPE, REJNA NEGRI, CHIARA OREFICE, COSTANTINO RAIMONDI, PIETRO SANTANGELO

TEATRO NUOVO
3, 4 DICEMBRE ORE 21.00 DEBUTTO
DURATA 50MIN 

«Luglio 2020. Una notte… nel silenzio, nel vuoto del lockdown, ho iniziato a cercare attraverso i dispositivi social, “dentro” queste finestre virtuali, come tanti di noi, me stessa – racconta Valeria Api-cella. Di fronte a un grande schermo dove si proiettavano queste finestre mi sono imbattuta in una doppia porta immaginaria, e da lì una spirale che non faceva che riprendere il mio movimento in un circuito chiuso e pur infinitamente aperto.
Lo stato di presenza modificato si addiziona a sé stesso. Casualmente, nel tempo della ripetizione, si rivela altro».
Delayer: «Un dispositivo che crea un ritardo nella trasmissione di un segnale in un circuito.» La performance indaga lo spazio immaginifico tra un corpo in presenza e le sue proiezioni, ponendo l’attenzione sul ritardo che si apre tra questi mondi, e ne potenzia la poetica, istante dopo istante. Il tempo si frammenta, le emozioni si sdoppiano come in un playback. Si disegna così un ritratto di donna dove la figura corporea è guida e chiave per l’esperienza in costante trasformazione. Il ge-sto, nel suo divenire eco, si fa altro, così come una pietra lanciata in un lago diventa emblema dell’espansione all’infinito della causa. Quanto piccolo è il nostro gesto presente eppur se osservato nel tempo, esso prende delle forme e inizia a danzare, modificando la realtà dell’istante. Il lavoro nasce dal desiderio di scegliere i gesti come giganti fenomeni in grado di cambiare e fare l’individuo e il mondo. De-layer: togliere gli strati. Rivelare un’immagine nascosta infinitamente più grande o più piccola del corpo stesso.

GALLERIA FOTOGRAFICA

ph Sabrina Cirillo – ag Cubo