ph Ivan Nocera – Cubo Creativity Design
DI RAFFAELLO CONVERSO
ORCHESTRAZIONI ROBERTO DE SIMONE
CON RAFFAELLO CONVERSO (VOCE, CHITARRA, MANDOLINO E VIOLINO) ANTONELLO PALIOTTI (DIREZIONE MUSICALE E CHITARRA) FRANCO PONZO (CHITARRA) MICHELE DE MARTINO (MANDOLINO I) FEDERICO MADDALUNO (MANDOLINO II) EDOARDO CONVERSO (MANDOLA) SALVATORE DELLA VECCHIA (MANDOLONCELLO) LEONARDO MASSA (VIOLONCELLO)
Spettacolo NTFI per le Universiadi Napoli 2019
28 giugno 2019 ore 21.00
durata 1 ora e 15 min
Complesso Badiale S. Maria del Plesco Casamarciano (NA)
Per la replica del 28 giugno al Complesso Badiale S. Maria Del Plesco di Casamarciano (Na), i biglietti possono essere acquistati presso l’Ufficio Affari Generali/Segreteria del Comune di Casamarciano, in Piazza Umberto I – Casamarciano (NA), tutti i giorni dalle 10,00 alle 13,00 (esclusi sabato e domenica). Per informazioni: +39 3427519203; e-mail: segreteria@comune.casamarciano.it.
7 luglio 2019 ore 21.00
durata 1 ora e 15 min
Napoli
Chiesa di Santa Maria della Colonna
Con Canti e suoni della dimenticanza, Raffaello Converso realizza un progetto antologico comprendente un arco musicale che spazia storicamente da cinquecentesche villanelle della «Napoli gentile» a settecentesche reminiscenze pergolesiane o vinciane di eccellenti arie dell’Opera buffa, dalle ottocentesche melodie pervenuteci dalle altissime trascrizioni strumentali redatte da Mauro Giuliani, da Ferdinando Carulli, da Fernando Sor, fino all’approdo digiacomiano, melodizzato romanticamente dal Costa e dal De Leva. L’ensemble esecutivo comprende, oltre a Raffaello Converso, una compagine strumentale di plettri, chitarre, qualche strumento ad arco, la cui stilizzazione armonica, o contrappuntistica, si avvale della sapienza compositiva di Roberto De Simone. «Etimologicamente, Posillipo trae la sua denominazione dal significato di “luogo della dimenticanza, “dell’oblio” ”— spiega Raffaello Converso —, in relazione al fascino ammaliante e seduttivo della maga Circe e della sirena Partenope. In tal senso, Franz Listz intitolò alcune sue elaborazioni pianistiche di canti napoletani Notti di Posillipo, a sottintendere momenti di sospensione storica, dello smarrimento del presente, nel flusso di voci evocate dalla memoria immaginaria della smemorizzazione».