Il teatro nel bronx di Napoli
«Laddove si spara e si vive di droga, noi vogliamo colpire le anime delle persone con la bellezza e spacciare cultura, dimostrando che può essere un’esperienza altrettanto inebriante». Con queste parole gli animatori del Nest presentano un progetto che mira a portare il teatro nei luoghi simbolo della periferia est della città, segnata profondamente dalla piaga dalla camorra.
La cultura diventa viatico per risanare il tessuto sociale. L’idea è quella di creare un anfiteatro urbano in periferia: lo spettacolo irrompe nei luoghi del quartiere, nella speranza che si formino capannelli di persone a guardare la scena e che gli intervenuti crescano a misura di anfiteatro.
Il progetto prevede la realizzazione dello spettacolo Gli onesti della banda nel Cortile della “46” del Rione Villa di San Giovanni a Teduccio, conosciuto per numerosi casi di criminalità. Da aprile a giugno i ragazzi del laboratorio creato in occasione del progetto Quartieri di Vita vengono coinvolti in un percorso di formazione in vista della realizzazione dello spettacolo. Ad animare il quartiere anche il Barbonaggio teatrale di Ippolito Chiariello, che propone i suoi spettacoli, oltre che in teatro, per strada o in luoghi non teatrali, vendendoli a pezzi con un listino. Chiariello formerà 20 artisti napoletani al barbonaggio, con lo scopo di creare uno spettacolo pensato per la città di Napoli. Questi artisti durante il festival, verranno “distribuiti” davanti o nei pressi delle location dei vari spettacoli del festival a barboneggiare.
GLI ONESTI DELLA BANDA
spettacolo liberamente tratto dalla sceneggiatura La Banda degli Onesti di Age e Scarpelli e dal testo
teatrale omonimo di Mario Scarpetta
adattamento drammaturgico Diego De Silva
con Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Adriano Pantaleo, Andrea Vellotti
e con i ragazzi del quartiere di San Giovanni, facenti parte del progetto di avvicinamento al teatro #Giovani’ONest
regia Giuseppe Miale di Mauro
produzione Nest Napoli est teatro in collaborazione con Casa del Contemporaneo
28, 29 giugno 2017
Cortile della “46”, Rione Villa, San Giovanni a Teduccio
ore 21.00
durata 1h e 15min
Protagonisti de Gli onesti della Banda sono Tonino, laureato a pieni voti che, non trovando lavoro, decide di ereditare la portineria del defunto padre e il suo migliore amico Peppino, che gestisce la tipografia di famiglia, attanagliato dai debiti dopo aver comprato nuovi macchinari. L’amministratore del palazzo in cui Tonino lavora è il ragioniere Casoria, uomo sempre in bilico tra legalità e illegalità, che attenta continuamente all’onestà del giovane portinaio… «Abbiamo deciso di ritornare a una tematica che ci appartiene – racconta Giuseppe Miale Di Mauro – , torniamo a occuparci di camorra, ma tenendo ferma la necessità di ricercare altri codici, più moderni e meno realistici. Così abbiamo pensato che la leggerezza potesse essere un modo nuovo di affondare l’occhio nel reale, di raccontare i meccanismi malavitosi che attanagliano la società, facendo in modo che il pubblico percepisse certe dinamiche come universali. La strada della commedia brillante ci è sembrata rispondere a queste esigenze e per fare in modo che la nostra commedia mantenesse uno spessore anche di indagine sociale, abbiamo chiesto ad grande scrittore come Diego De Silva di collaborare al progetto. Il nostro Gli onesti della banda, riprendendo uno dei testi più famosi della tradizione comica, ripercorre le difficoltà del precariato moderno, mostrando come anche le persone oneste possano trovarsi invischiate nei meccanismi di camorra, loro malgrado, vittime e carnefici ad un tempo. I nostri “onesti” dovranno fare i conti con la loro disonestà. Questo è il punto dolente, perché scoprono che la disonestà ha una forma tentacolare. È una morsa, da cui paradossalmente “gli onesti” tornano a sentirsi liberi solo nel momento in cui si trovano a scontare la pena delle loro azioni di malaffare».
IL BARBONAGGIO TEATRALE
di e con Ippolito Chiarello
23 giugno 2017, ore 18.00 – 20.00, Piazza San Domenico (NA)
24 giugno 2017, ore 20.00 – 22.00, Piazza San Giovanni Battista, San Giovanni a Teduccio (NA)
È una modalità artistica che si ispira all’esperienza teatrale dell’attore Ippolito Chiarello, che propone i suoi spettacoli, oltre che in teatro, anche per strada o in luoghi non teatrali, su un palchetto, e vendendoli a pezzi.
L’esperienza, nata con il fortunato spettacolo Fanculopensiero Stanza 510, è proseguita con tutte le nuove produzioni realizzate dall’attore. Lo spettatore sceglie il pezzo dello spettacolo a cui vuole assistere, lo paga e l’artista si esibisce, cercando anche di spiegare il senso di questa esperienza. Di solito, poi, lo spettacolo viene presentato per intero, a teatro, di sera. Spesso Il Barbonaggio teatrale diventa anche un’esperienza autonoma di fruizione della proposta.
È un atto d’amore verso il pubblico. Un atto simbolico per rimettersi in contatto con la gente e creare nuove platee. Un atto politico, per affermare che gli artisti sono dei lavoratori come tutti gli altri.
Lo spettacolo e il progetto del Barbonaggio teatrale sono stati ospiti in più di 300 città/luoghi in Italia e poi Barcellona, Madrid, Parigi, Londra, Berlino, Vancouver in Canada.
Il Barbonaggio ormai è diventato un “movimento” seguito da molti artisti. È stato girato anche un film che racconta, sotto forma di opera visiva e poetica, tutto il percorso: Ogni volta che parlo con me, scritto da Ippolito Chiarello e Matteo Greco e diretto dallo stesso Greco, prodotto da Kama, Apulia Film Commission e rete pugliese dei Teatri Abitati. Altro produttore importante, fondamentale e fondante è stato il pubblico incontrato per strada.
Il progetto del Barbonaggio teatrale, partito il 28 agosto 2009 da Andria, dal festival Castel dei Mondi (produttore dello spettacolo Fanculopensiero Stanza 510), nel 2014 è stato segnalato al premio UBU.