da “Love’s Labour’s Lost” di William Shakespeare
regia Emmanuel Demarcy-Mota
Paese: Francia, Portogallo, Italia | Lingue: francese e portoghese (con sottotitoli in italiano)
Maschio Angioino20-21-22/06/2008

produzione Comédie de Reims (Francia) e Teatro Nacional Dona Maria II di Lisbona (Portogallo)

Con questo spettacolo, presentato per la prima volta in Italia, Emmanuel Demarcy-Mota porta sulla scena la parola di Shakespeare nelle lingue differenti parlate dai suoi attori portoghesi e francesi. La scelta registica, oltre a concentrarsi sulla valorizzazione delle diversità linguistiche e culturali europee, ha anche una motivazione filologica: in Pene d’amor perdute, Shakespeare racconta la storia di seduzione e intrighi operati dal re di Navarra e dai suoi compagni, che intendono dedicarsi anima e corpo allo studio, e dalla principessa di Francia, ospite in Navarra con la sua corte. Demarcy-Mota definisce la commedia di Shakespeare come «parata di sfida e di seduzione», che intreccia l’incontro e il desiderio, la fragilità e la violenza della giovinezza, il suo bisogno di assoluto. Tanto amor desperdiçado presenta un ironico faccia a faccia tra il mondo degli uomini, che credono di poter decidere l’astinenza dall’amore, e il mondo delle donne, capaci di condurre i giovani allo spergiuro e di infliggere loro la lezione che meritano, con il fascino e l’humour della propria femminilità.
Estratto di una lettera del regista Emmanuel Demarcy-Mota agli attori francesi e portoghesi Shakespeare, in quest’opera, offre ad un grande gruppo di attori un teatro della gioia del gioco, un fuoco d’artificio dove le opere a venire si presentano all’orizzonte.
Come in Romeo e Giulietta o in Tanto rumore per nulla, i personaggi si oppongono, i gruppi si misurano gli uni con gli altri a partire da giochi, dagli imperativi, dalle interdizioni che si sono formulati da se stessi…
Al di là dei giochi degli opposti degli uomini e delle donne che fanno questa storia, il grande tema shakespeariano dell’amore si sviluppa fra le righe: la nascita dell’amore e il suo potere assoluto che obbliga gli esseri a ritrovare la loro personalità autentica e ad affermarla pubblicamente…
Questa storia comincia la sua volata finale in una maestosa scena di “teatro del teatro”: come Sogno di una notte di mezza estate e, per altri versi, in Amleto, è nella cornice del teatro che si sciolgono i giochi, che si svela la verità e che sono rivelati i sentimenti più segreti.
Lavoriamo insieme in francese e in portoghese, e resteremo aperti alle proposte e alle differenze fra gli attori delle diverse nazionalità. Costituendo un gruppo con membri di due paesi, due culture e due storie del teatro, tenteremo insieme di inventare un’estetica comune.
(…) Esibizioni di sfida e di seduzione, scontri come danzati, peripezie multiple, sorprese ed equivoci costellano questa grande battaglia d’amore.