IDEAZIONE E REGIA RUBIDORI MANSHAFT
DRAMMATURGIA ROBERTA DORI PUDDU E ANGELA DEMATTÉ
CON ROBERTA BOSETTI E GIACOMO TOCCACELI
ASSISTENTE AL PROGETTO KATIA GANDOLFI
ASSISTENTE ALLA REGIA UGO FIORE
SHORT FILM E MONTAGGI VIDEO FABIO BILARDO
VIDEO INTERNO (LA RESIDENZA – MALNATE) FABIO CINICOLA
SCENE E COSTUMI ROBERTA DORI PUDDU
DISEGNO LUCI ELENA VASTANO
PROGETTO SONORO FEDERICA FURLANI
PRODUZIONE FIT FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO E DELLA SCENA CONTEMPORANEA, OFFICINA ORSI (LUGANO)
CON IL SOSTEGNO DI UFC, BEISHEIM STIFTUNG, FONDATION PHILANTROPIQUE FAMILLE SANDOZ, PAUL SCHILLER STIFTUNG, ERNST GÖHNER STIFTUNG
COPRODUZIONI INTERNAZIONALI OLINDA/TEATRO LA CUCINA (MILANO)
COLLABORAZIONI FONDAZIONE PARCO SAN ROCCO, CENTRO POLIS LIS, GENERAZIONE PIÙ CENTRO DIURNO, FONDAZIONE LA RESIDENZA, ZONA K, TEATRO GIUDITTA PASTA

TEATRO MERCADANTE
25 GIUGNO 2025, ORE 21:00
26 GIUGNO 2025, ORE 19:00
DURATA 1H E 5 MINUTI

Dopo un lungo periodo di lavoro in case di cura per persone anziane, l’artista Rubidori Manshaft sviluppa un’indagine sulla memoria, la solitudine e la perdita, sul tempo e sulla paura. Il testo segue la storia di Anna, donna appena oltre i sessant’anni, che si interroga sul proprio percorso di vita.
I suoi pensieri diventano protagonisti in una narrazione che intreccia ricordi, sogni e rimpianti, creando un viaggio emotivo sul valore della vita, tra realtà e immaginazione.

After years of working in elderly care homes, artist Rubidori Manshaft explores themes of memory, solitude, and loss. The piece follows Anna, a woman in her early sixties, as she reflects on the course of her life. Her thoughts take center stage in a narrative that weaves together memories, dreams, and regrets—an emotional journey through the value of life, suspended between reality and imagination.

Note di regia
Il progetto nasce dall’osservazione della vecchiaia e del concetto di tempo. L’autrice, durante la pandemia, ha riflettuto sul tema della finitezza umana, esplorando la tensione tra la produttività imposta dalla società e il valore della riflessione interiore.
Attraverso incontri con psichiatri, filosofi e ospiti delle case di cura, ha approfondito il significato del vivere il presente senza paura della perdita.
Il testo, scritto con Angela Dematté, si sviluppa su tre piani temporali: la memoria (il passato), la riflessione (il presente) e la paura (il futuro). Anna, la protagonista, è simbolo della fragilità umana e della necessità di accettare i cambiamenti.
Giacomo, il co-protagonista, rappresenta una guida attraverso i fantasmi del passato.
Il linguaggio scenografico utilizza il bianco come spazio del presente, mentre il color tabacco rappresenta la memoria.
L’intero spettacolo si muove tra rituali, gesti ripetuti e simboli legati alla senilità, in un viaggio artistico che porta il pubblico a riflettere sul valore della vita e della memoria.