di Rosalba Di Girolamo e Fulvio Cauteruccio
liberamente tratto dal romanzo Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo
con Rosalba Di Girolamo, Fulvio Cauteruccio
e con le allieve della Scuola del Teatro Stabile di Napoli Anna Bocchino, Clara Bocchino, Teresa Raiano
assistente alla regia Beatrice Vento
costumi Antonietta Rendina
scene, luci e visual design Paolo Calafiore
musiche e sound design Marco Messina
regia Fulvio Cauteruccio
produzione IMPRESA fulviocauteruccio
Bagno Sirena
26, 27 giugno 2017
ore 21.00
durata 1h e 15min
Il romanzo – ambientato subito dopo l’armistizio del 1943, quando un marinaio dell’esercito italiano cerca di ritornare a casa attraverso lo stretto di Messina – nasce nel momento in cui l’autore Stefano D’Arrigo raccoglie dai pescatori dello Stretto la verità sui delfini, che loro chiamano “fere”. La stessa creatura è “Delfino” nella lingua di chi comanda, “Fera” in quella di chi invece lotta per la vita. L’Horcynus, poema epico moderno, è una riflessione sull’uso della lingua come strumento di rivoluzione sociale e sulla Morte (la Misdea), che ne è protagonista assoluta.
É notte. Un uomo, un soldato della vita e delle guerre combattute in suo nome, è solo davanti al mare: vuole attraversarlo e arrivare dall’altra parte, ma tutto è stato distrutto. Non ci sono più barche, l’Uomo ne invoca una e dal mare arriva una Donna, per traghettarlo all’altra sponda.
«Le nostre nascite e le nostre morti sono assurde – scrive D’Arrigo nell’Horcynus –, ma le nostre vite non devono esserlo: occorre levarci da ‘sto stato di degradazione, e se non era scritto che ne uscissimo si scriva se non altro che ci ribellammo, e che la Misdea non ci pigliò a collo chino».
Lo spettacolo è, in definitiva, il racconto di un viaggio per mare; quindi parla di Morte, ma anche di Vita. Ed è sul legame tra le due che vuole riflettere.