1003 (mille e tre)

WORKSHOP PER LA COMPAGNIA TEATRALE EUROPEA 2010
REGIA: LUKAS HEMLEB

durata: 1h | Paese: Italia, Spagna, Francia, Russia, Germania, Polonia, Svezia | Lingue: spagnolo, francese, italiano, russo, inglese, tedesco, polacco e svedese
Real Albergo dei Poveri27/06/2009, 17:00

COPRODUZIONE: NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA, PRODUCCIONES FARAUTE, MACANDÉ, FESTIVAL DE MÉRIDA.

La mise en espace di 1003 (mille e tre) è il momento finale del laboratorio teatrale curato dal regista Lukas Hemleb, concepito come percorso di ricerca intorno alla figura di Don Giovanni. Gli interpreti della mise en espace sono i dodici attori selezionati dal regista per il laboratorio, che parlano sulla scena le loro diverse lingue madri. Il laboratorio è accompagnato dalla musica di Alessandro De Simone, al pianoforte. Protagonista di 1003 (mille e tre) è Willian Nadylam, primo attore, tra l’altro, di The tragedy of Hamlet di Peter Brook. In scena anche due attori che hanno preso parte, nel 2008, a Le Troiane, primo spettacolo della Compagnia Teatrale Europea promossa dal Festival: Tatiana Lepore e Umberto Petranca. La figura di Don Giovanni, che nel rifiuto radicale di ogni trascendenza incarna l’uomo moderno per eccellenza, viene approfondita nelle sue molteplici versioni storiche (da Tirso de Molina a Derek Walcott e Ingmar Bergmann) allo scopo di elaborare una drammaturgia originale che nasce dalle modalità di composizione sperimentate nel percorso laborato- riale. Lukas Hemleb è regista teatrale e d’opera di origine tedesca che, dopo l’apprendistato alla Schaubühne di Berlino, a partire da- gli anni Ottanta ha lavorato in Africa centrale per poi stabilirsi in Francia e portare in scena i propri spettacoli nei maggiori teatri d’Europa.
«Con questo progetto intendo proporre un Don Giovanni che viaggia attraverso i paesi e le epoche sulle tracce delle opere dedicate alla sua figura dal diciassettesimo secolo sino ad oggi. Si tratta di inventare una drammaturgia che cita e sviluppa, nella loro lingua originale, i testi di diversi drammaturghi e poeti, per creare un’opera originale, concentrata intorno alla figura di Don Giovanni, sul filo delle sue peregrinazioni e dei suoi incontri. Il progetto sarà declinato in otto lin- gue: spagnolo, francese, russo, italiano, inglese, tedesco, polacco, svedese. La coesistenza di tutte queste lingue non è puramente aneddotica. La drammaturgia che conto di elaborare tende a stringere le- gami profondi tra gli universi linguistici che formano la varietà cultura- le del nostro continente. Creando dei passaggi ludici da una lingua o una visione all’altra, seguiamo lo sviluppo della figura di Don Giovanni, il ribelle che sfida Dio, dalle sue incarnazioni più voluttuose o carnali, in sintonia con l’erotismo dell’epoca libertina, alle sue forme più crepuscolari, malinconiche o solitarie, quando paga con la morte il proprio rifiuto di sottomettersi» – Lukas Hemleb.