La compagnia teatrale Coffee Brecht propone l’improvvisazione come tecnica recitativa e stile di vita. Lo spettacolo che s’intitola L’Inedito.Impro è recitato a soggetto e indirizzato dai suggerimenti del pubblico; si avvale d’un ospite d’eccezione, il maestro Omar Galvan, che firma la regia e con la sua esperienza quasi trentennale, prende le vesti di capocomico.
Lo spettacolo comincia prima del suo inizio: gli attori, tra gli spalti, riempiono le loro valigie coi suggerimenti degli spettatori e li fanno scoppiettare sul palco creando un paesino tanto surreale quanto il suo nome, Diluvio d’Ironia.
La scenografia preparata dalla compagnia crea in poche mosse un palco pronto a rendersi molte cose: gli imput ricevuti diventano situazioni, storie o luoghi, gli scalini del proscenio sono una strada verso il mare; basta spostare due sedie e c’è una cucina, con qualcuna in più invece, lo studio di una trasmissione radiofonica. Le luci di Tommaso Vitiello e i costumi di Federica Del Gaudio completano la cornice in cui sette attori e molti più personaggi prendono vita: un gilet o una sciarpa, tolti o spostasti e si diventa insegnati, presidi, figli, genitori, ballerini di danza classica. Indossare un impermeabile è sufficiente per diventare la morte e si passa all’altro mondo o si rinasce nel tempo di un cenno, tanta è la sinergia e la prontezza degli interpreti.
L’ora e un quarto è velocissima, si sorride spesso e alcuni momenti offrono spunti di riflessione interessanti. A volte compaiono delle morali e anche la satira va a segno.
Le performance attoriali sono tutte valide e versatili, con una buona gestione dei tempi e degli spazi si riesce a raccontare la storia unica e irripetibile, come l’improvvisazione impone, di Diluvio d’Ironia e di molti dei suoi abitanti. Alla fine sono tanti gli applausi, non solo per il guru sudamericano ma anche per Annalisa Arione, Martina Di Leva, Claudia Gafa, Marianna Valentino, Massimo Magaldi, Diego Purpo e Giorgio Rosa.

Francesco Niglio