Il Napoli Teatro Festival celebra il quattrocentesimo anniversario della morte di Shakespeare con l’anteprima nazionale di Macbeth, di cui Luca De Fusco firma la regia. Due le repliche in programma, domenica 19 e lunedì 20, al teatro Mercadante, per lo spettacolo che sarà poi nel cartellone dello Stabile 2016-2017.
Macbeth è forse il personaggio più visionario di Shakespeare e nessun altro dramma di questo autore – come scrive Bloom – ci immerge in una simile fantasmagoria: dalle apparizioni delle streghe alla visione del pugnale, dal fantasma di Banquo al vaneggiamento di lady Macbeth, tutto si muove in un clima di allucinata irrealtà. Restituire al pubblico l’atmosfera di delirio che avvolge il testo è, quindi, la grande sfida che Macbeth lancia a chi decide di assistere allo spettacolo.
Dalla volontà di sperimentare di De Fusco, viene fuori così un Macbeth in cui la proiezione di un’enorme civetta vola verso il pubblico ad annunciare cattivi presagi, in cui il primo piano dei protagonisti si ingigantisce sulla scenografia durante i monologhi di maggiore intensità, in cui uno schermo riproduce le immagini del letto sul quale Macbeth e Lady Macbeth prima preparano l’omicidio di re Duncan e poi lentamente si allontanano da sé stessi e dall’altro.
Attorno alla camera da letto, inoltre, ruota l’intera scenografia. Una scelta forse ambigua e insolita, ma che si inserisce in una linea critica precisa – Freud, Bloom – che fa del Macbeth, oltre al racconto della lotta per il potere, anche un dramma della sessualità e della mancata genitorialità.
Ma quello che rende vincente l’interpretazione di De Fusco è la sensazione che il lavoro scenico sia nato dal desiderio di far comunicare il mondo di Macbeth con la nostra contemporaneità. Questo senza fornire un’ambientazione storica precisa, ma solo chiedendo allo spettatore di viaggiare dentro il cuore oscuro del protagonista, al quale ci avviciniamo lentamente e in parte inconsapevolmente, per scoprire con terrore che forse – come scriveva ancora Bloom – noi siamo Macbeth, anche senza essere assassini.
Al di là della regia, l’interpretazione di Luca Lazzareschi restituisce un Macbeth eccezionale, insieme a Gaia Aprea nel ruolo di Lady Macbeth. In scena con loro, c’erano Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Francesco De Nicolais, Claudio di Palma, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Enzo Turrin. Le streghe sono le danzatrici della compagnia Korper.
Sul palco allestito da De Fusco tutto si muove come un possente organismo, in cui la parola, le azioni, le installazioni video, la musica ed ogni altro elemento concorrono a farne poesia visiva. Macbeth diventa così un viaggio nell’onirico, nel delirio, nell’irreale. Ma anche dentro noi stessi.
Francesco Ferrara