Complottisti/e, politicanti, pseudo-scienziati/e, influencer: lo spettacolo in scena la sera del 21 giugno presso il Teatro Nuovo di Napoli si apre con una cinica quanto godibile parodia dei talk show italiani più seguiti. I/le brillanti attori/attrici della compagnia di improvvisazione teatrale “Coffee Brecht” di Napoli riproducono infatti, nel corso della prima parte del “Talk Sciò”, tutte le manie e i tormentoni degli/delle ospiti televisivi/e più presenzialisti/e degli schermi nostrani. L’escalation di maleducazione incurante del rispetto dei turni di parola, che caratterizza lo scontro verbale degli/delle opinionisti/e in scena, culmina fatalmente con il malore del presentatore. Ė a questo punto che sale sul palco il vero ospite d’onore della serata: un redivivo e loquace Gaetano Filangieri, interpretato dall’ottimo Massimo Andrei, che soppianta i grotteschi personaggi poc’anzi esibitisi e occupa una sedia collocata sul proscenio. Ad accoglierlo c’è il giornalista Ettore De Lorenzo (regista e autore dello spettacolo insieme a Marco Alifuoco), che presenta l’intellettuale illuminista al pubblico e intraprende con lui un amabile dialogo. L’incarnazione teatrale di “uno dei giovani egregi” individuati, nel Settecento, da J. W. Goethe incanta quindi il pubblico con le sue massime più illuminanti e cita ampi brani tratti da La scienza della legislazione che hanno ispirato Benjamin Franklin nella stesura della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. “Lo Stato deve promuovere le virtù degli uomini, condurli alla felicità”, “Le buone leggi sono l’unico sostegno alla felicità nazionale”, “Bisogna unire la gloria dei filosofi alle esigenze del popolo” declama Andrei/Filangieri, collegandosi anche ai principi enunciati da Montesquieu ne Lo spirito delle leggi.
Il focus del discorso si sposta poi sull’importanza della libertà di espressione e sulla scarsa qualità delle informazioni che vengono veicolate alle masse: l’intervista al filosofo si trasforma quindi in un vero e proprio talk show al quale si uniscono il fisico Marco Delmastro, il giornalista e museologo Paolo Iorio, il professore di Storia Costituzionale Francesco Di Donato e l’ex rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” Guido Trombetti. Ne scaturisce una conversazione garbata, corredata dalle immagini di grandi intellettuali proiettate su uno schermo alle spalle degli ospiti (scenografie di Carlo Di Marino) e inframezzata da raffinate esibizioni canore (musiche di Marco Forgione, Machi di Pace, Luigi Esposito e Raffaele Giglio). Il rapporto tra verità e informazione, il problema della libertà di stampa e la necessità di un’amministrazione virtuosa della res publica a vantaggio di tutti/e i/le cittadini/e divengono oggetto di uno stimolante dibattito al quale è raro assistere fuori dalle accademie.
Citando Max Weber, Marc Bloch, Bertrand Russell, Pier Paolo Pasolini, Papa Francesco e molti altri, il salotto “virtuoso” si interroga infine sul rapporto tra scienza e informazione e sul dilagare delle fake news soprattutto in tempo di pandemia, illustrando le auspicabili caratteristiche di una corretta comunicazione mediatica. A fronte del disorientamento prodotto da una società sempre più “liquida”, per dirla con Bauman, si sottolinea quindi l’urgenza di recuperare un uso pieno della ragione e l’opportunità di affrontare le sfide odierne accogliendo l’esortazione di Andrei/Filangieri rivolta alla platea: “Fate quello che dovete e accada quello che deve accadere”.
Laura Cascio
Master di II livello in Drammaturgia e cinematografia
Università degli Studi di Napoli Federico II