Per chi ha bisogno di Spettacoli dinamici, itineranti, dove l’occhio mai s’abitua, le luci mutano di continuo, ove soffuse, ove assenti, ove accecanti. Dove la Musica è lieve e poi torna con cenni di canto. Per chi ha bisogno di Arte e Sport umilmente consacrati e divenuti Teatro: bene, lo accompagniamo all’Accademia di Belle Arti di Napoli. 
15 Giugno 2017: riflettori su Eptathlon. Cenni di Atletica Leggera. Spunti dall’Atletica Leggera. Sette gare. Per sette Donne – Alessandra Asuni, Nadia Baldi, Sara Lupoli, Manuela Mandracchia, Autilia Ranieri, Fabrizia Sacchi, Sabrina Scuccimarra -. E se la tradizione rigorosamente li riporta en plein air, al coperto della Location partenopea almeno librano gli stati d’animo insiti nel cuore dello Sport.
Sette condizioni del Corpo. Sette predisposizioni. Trofei. A volte podi. Sette vittorie; forse sconfitte; probabilmente entrambe. Allo Spettatore la scelta, qualora avesse il tempo di meditarci all’istante – al termine resta, applaude e riflette! -.
Spazi scenici ben curati dagli allievi del Biennio di Scenografia dell’Accademia napoletana. Nulla al caso. Funi adattate, pattini fluo, biciclette impiantate, anelli in terre arse, piscine simulate, spiagge vive e calpestate. Il mare s’avverte. Si sente. I ricordi viaggiano. Non s’arrestano col Tempo. Tutte le tecnologie in azione, anche filmati e proiettori. S’eleborano pensieri. Il Tempo, inesorabile, li scandisce mettendo alla prova. Dona una chance in più di riuscita. Di scalata – anche i sassi penzoloni a riprodurre la montagna, non son da meno! -. Una Maratona durata 110 minuti, lascia col fiatone. E se il Tempo è un’illusione, la prodezza di quei setti corpi, le Loro prove straordinarie – recitazioni impeccabili -, i coraggi, gli spiriti e gli impegni indomabili per la vittoria (nello Sport e nella Vita!), generano brillanti ovazioni.
Eptathlon: Il Tempo e lo Sport in una Stanza. Ops: sette! 

Michele Carucci