22 maggio 2019 ore 18.30
Napoli
Palazzo Serra di Cassano

LE STELLE A CHI LE LAVORA/Juan Carlos Mestre
Il poeta e musicista leonese darà corpo ai suoi versi attraverso voce e musica accompagnandosi con l’immancabile fisarmonica. Cantastorie visionario, artista in grado di intercettare simultaneamente la ruvida materialità del mondo e la sua dimensione invisibile, Mestre riesce a creare immagini nelle quali realtà e invenzione si intrecciano in atmosfere incantate.

JUAN CARLOS MESTRE (bio)
Poeta e artista visuale, è nato nel 1957 a Villafranca del Bierzo (Spagna). Cantastorie visionario che crea immagini nelle quali realtà e invenzione si intrecciano in atmosfere incantate.
Davanti al miraggio dell’autore, “la poesia apre le sue porte affinché fantasmi e voci tornino vivi dalla catastrofe civile al luogo da cui furono espulsi (…). Questa poesia oscilla tra le più strazianti incarnazioni del profetico e la discontinuità della prosa del mondo; tra lo splendore del mito e la narrativa erratica dei successi immaginari oltre il crudele stupore dell’esperienza”, secondo le parole di Javier Bello.
E’ autore di Siete poemas escritos junto a la lluvia (1982); La visita de Safo (1983); Antífona del otoño en el Valle del Bierzo (Premio Adonáis, 1985; ripubblicato nel 2003 con un cd nel quale l’autore recita le sue poesie accompagnato da Amancio Prada e altri amici musicisti); Las páginas del fuego (1987); La poesía ha caído en desgracia (Premio Jaime Gil de Biedma, 1992); La tumba de Keats (Premio Jaén de Poesía, 1999, scritto durante un suo soggiorno a Roma); El Universo está en la noche (2006, singolare opera nella quale ricrea miti e leggende mesoamericani); La casa roja (2008, Premio Nacional de Poesía 2009); La visita de Safo y otros poemas para despedir a Lennon (2011, nella quale rivisita e amplia una sua opera giovanile); e infine La bicicleta del panadero (2012, Premio de la Crítica de poesía castellana). Una selezione di sue poesie è stata raccolta nel volume Las estrellas para quien las trabaja (2007) pubblicato in Italia (cura e traduzioni di Raffaella Marzano e Guadalupe Grande) da Multimedia edizioni.