DI FAUSTO PARAVIDINO
REGIA RENATO CARPENTIERI
CON CLAUDIO BELLISARIO, SABRINA BRUNO, SERENA CINO, NICOLA CONFORTO, VIVIANA CURCIO, ARIANNA IODICE, ELEONORA LIMONGI, CLAUDIA MORONI, ALFREDO MUNDO, DAVIDE GENNARO NIGLIO, GAIA PIATTI, MATTEO SBANDI, SHARON SPASIANO
AIUTO REGIA ANTONIO MARFELLA
SCENE ARCANGELA DI LORENZO
LUCI CESARE ACCETTA
COSTUMI ROBERTA MATTERA
ASSISTENTI ALLA REGIA SABRINA BRUNO, SERENA CINO, ELEONORA LIMONGI
DIRETTORE DI SCENA DOMENICO RISO
DATRICE LUCI DESIDERIA ANGELONI
MACCHINISTA VITTORIO MENZIONE
FONICO PAOLO VITALE
SARTA ANNALISA RIVIERCIO
FOTO DI SCENA IVAN NOCERA
REALIZZAZIONE SCENE A CURA DI ELEONORA DEL PRETE, CHIARA MADDALENA, SARA MANZO, SABRINA OLIVA, FABIANA RUGIERI, MIRIAM SANTORIELLO, FEDERICA TANZI, FEDERICA VERDOLIVA ALLIEVE DELLA CATTEDRA DI SCENOGRAFIA 3 DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI
PRODUZIONE TEATRO DI NAPOLI – TEATRO NAZIONALE
TEATRO SAN FERDINANDO
4 OTTOBRE 2024 ORE 21.00
5 OTTOBRE 2024 ORE 19.00
6 OTTOBRE 2024 ORE 18.00
Gli allievi della Scuola del Teatro Nazionale di Napoli, diretta da Renato Carpentieri tornano in scena con Noccioline che Fausto Paravidino scrisse nel 2001 a soli 25 anni su commissione del Royal National Theatre di Londra. L’opera, articolata in ventitré scene, ognuna introdotta da un titolo metaforico, racconta di un gruppo di ragazzi, che in un elegante salotto ordinano pizza e consumano Coca-Cola. Sono adolescenti inconsapevoli di ciò che li circonda, al punto da risultare innocenti anche delle piccole angherie tipiche di quell’età, che diventano però auspicio di violenza futura. La causticità è financo divertente e non si percepisce chi ha torto e chi ragione. Un modo d’agire diverso appare, tuttavia, impossibile. Il secondo atto è ambientato dieci anni dopo e il futuro si configura, se è possibile, ancora più oscuro. Quei presagi di un tempo a venire più cattivo sembrano essersi materializzati tutti. I bambini una volta innocenti sono ora adulti violenti, che non riescono a ricordare. Conservano però l’umorismo di un tempo e questo li rende ancor più inquietanti. Non c’è oscenità in questi personaggi, ma è la loro spaventosa freddezza a non lasciare indifferente lo spettatore.