Il NTFI si arricchisce di quattro insolite location che faranno da scenario ad alcuni spettacoli e progetti speciali dell’edizione 2020.

La spiaggia delle Monache a Posillipo, situata fra Palazzo Donn’Anna e Villa Pavoncelli, è il suggestivo scenario dello spettacolo Pescatori di Raffaele Viviani nella rivisitazione di Laura Angiulli (prova aperta 29 luglio, repliche 30 e 31 luglio). La spiaggia deve il proprio nome ad un ex convento di monache nelle vicinanze ed è caratterizzata da un mare sempre limpido,  di colore azzurro-verde, tipico di questo tratto di costa tra Marechiaro e la Fontana del Sebeto a Mergellina.

Dalla fine di via Posillipo fino ai Giardini del Molosiglio siamo accompagnati al nostro fianco destro dalla maestosità del golfo di Napoli. Il profilo del Vesuvio, le isole di Procida, Ischia, Capri e il Castel dell’Ovo puntellano la storia, l’arte, la natura e l’immaginario dei miti fondativi della città. Non è un caso che il mito di Enzo D’Angelo, campione indiscusso della pallanuoto, sia il protagonista di Uno contro zero (16 luglio), scritto da Franco Cossu e con la regia di Rosario Giglio, in scena nello storico Circolo Canottieri Napoli. Fondato nel 1914, è tra più prestigiosi e blasonati circoli nautici d’Europa. Nel 1974 riceve la Stella d’oro del CONI al merito sportivo, ma sono gli atleti e i dirigenti a collezionare una serie di successi nazionali ed internazionali nelle discipline del canottaggio, della motonautica, del nuoto, della pallanuoto, del triathlon e della vela, rendendo il Circolo Canottieri Napoli una moderna Olimpia incastonata tra le onde del Mar Tirreno.

Dal Porticciolo Molosiglio bastano meno di quattro chilometri per arrivare al Rione Sanità, cuore pulsante del progetto Tur for’ ‘e vasc, regia di Carlo Geltrude (dal 24 al 26 luglio), che conduce gli spettatori nel ventre del quartiere guidati dagli “accompagna-tur” per spiare quel che avviene sull’uscio di tre tipici bassi napoletani. Lo sguardo dello spettatore attraversa il quartiere dal basolato della strada al tufo degli edifici del ‘700, fino ad incrociare la collina di Capodimonte e il cielo azzurro tagliato in due dal ponte intitolato alla memoria della partigiana Maddalena Cerasuolo. Il Rione Sanità rappresenta uno dei punti nevralgici della vita cittadina, con la storia nobiliare e quella popolare che si intrecciano in questo borgo – luogo di culto fin dai primi insediamenti della storia greco-romana della città – e si solidificano a partire dal XVII secolo con la costruzione della Basilica di Santa Maria della Sanità.

Infine, rivolgendo lo sguardo dall’alto verso la periferia orientale di Napoli, ci ritroviamo al Rione De Gasperi del quartiere Ponticelli dove prosegue per il terzo anno consecutivo il progetto Foodistribution con #Eden (30 e 31 luglio), a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, che coinvolge gli abitanti della zona in una riflessione cinica e poetica sull’uomo spettatore di sé stesso. Realizzato grazie ai finanziamenti del Piano Marshall nell’immediato dopoguerra, il Rione De Gasperi, pensato per l’edilizia popolare, cede ben presto la propria identità pubblica alla prepotenza della criminalità organizzata. Dagli anni ’80 in poi esplode la bolla camorristica, che oggi sta cedendo il passo alla legalità e all’arte grazie ad interventi, come quello del NTFI, che insistono nel voler guarire con la bellezza le ferite del proprio territorio.